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Un servizio di EWTN News

Il Papa: è violenza alzare muri, respingere e scartare bambini e anziani dalla vita

“Sostenere che la pace è sempre possibile non è un’affermazione ingenua.” Lo scrive Papa Francesco nel messaggio inviato ai partecipanti alla 28ma edizione dell’incontro internazionale per la pace che quest’anno, a 20 anni dalla fine della guerra nei Balcani, si svolge a Tirana in Albaniada oggi  6 settembre fino a martedì 8 . “La pace è sempre possibile – Religioni e culture in dialogo” questo il tema dell’incontro che segue il primo storico di Assisi dell’ottobre 1986.

“Mentre mutano gli scenari della storia e i popoli sono chiamati a confrontarsi con trasformazioni profonde e talora drammatiche- scrive il Papa- si avverte sempre più la necessità che i seguaci di diverse religioni si incontrino, dialoghino, camminino insieme e collaborino per la pace, in quello “spirito di Assisi” che fa riferimento alla luminosa testimonianza di san Francesco.”

Il Papa ha ricordato di aver scelto proprio l’ Albania come primo paese europeo visitato “per incoraggiare il cammino di convivenza pacifica dopo le tragiche persecuzioni subite dai credenti albanesi nel secolo scorso. Il lungo elenco di martiri parla ancora oggi di quel periodo oscuro, ma parla anche della forza della fede che non si lascia piegare dalla prepotenza del male.In nessun altro Paese al mondo è stata così forte la decisione di escludere Dio dalla vita di un popolo: anche solo un segno religioso era sufficiente per essere puniti con la prigione se non con la morte. Tale tristissimo primato ha segnato profondamente il popolo albanese, fino al momento della ritrovata libertà, quando i membri delle diverse comunità religiose, provati dalla comune sofferenza patita, si sono ritrovati a vivere insieme in pace.”

Il Papa ribadisce, come aveva fatto a Tirana, che “la pacifica convivenza tra le differenti comunità religiose, infatti, è un bene inestimabile per la pace e per lo sviluppo armonioso di un popolo. E’ un valore che va custodito e incrementato ogni giorno, con l’educazione al rispetto delle differenze e delle specifiche identità aperte al dialogo ed alla collaborazione per il bene di tutti, con l’esercizio della conoscenza e della stima gli uni degli altri. È un dono che va sempre chiesto al Signore nella preghiera”.

Ma la pace è sempre possibile: “E’ necessario riaffermare tale verità soprattutto oggi, mentre in alcune parti del mondo sembrano prevalere le violenze, le persecuzioni e i soprusi contro la libertà religiosa, insieme alla rassegnazione di fronte ai conflitti che si trascinano. Non dobbiamo mai rassegnarci alla guerra! E non possiamo restare indifferenti di fronte a chi soffre per la guerra e la violenza.” Un tema che il Papa ha scelto anche per la prossima Giornata Mondiale della pace: “Vinci l’indifferenza e conquista la pace”.

La violenza è anche “alzare muri e barriere per bloccare chi cerca un luogo di pace. E’ violenza respingere indietro chi fugge da condizioni disumane nella speranza di un futuro migliore. E’ violenza scartare bambini e anziani dalla società e dalla stessa vita! E’ violenza allargare il fossato tra chi spreca il superfluo e chi manca del necessario! In questo nostro mondo, la fede in Dio ci fa credere e ci fa gridare a voce alta che la pace è possibile.”

E come credenti occorre ribadire, scrive il Papa, che “la religione autentica è fonte di pace e non di violenza! Nessuno può usare il nome di Dio per commettere violenza! Uccidere in nome di Dio è un grande sacrilegio! Discriminare in nome di Dio è inumano”.

La pace è sempre possibile, conclude il Papa “non è un’affermazione ingenua, ma esprime la nostra fede che nulla è impossibile a Dio.”

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