“Con la vita dei popoli e dei bambini non si può giocare”. Papa Francesco la ha detto partecipando alla cerimonia finale dell’Incontro internazionale “Popoli fratelli, terra futura”, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma. Il Papa ha presieduto la preghiera dei cristiani insieme ai rappresentanti delle altre religioni. Poi si è svolta la celebrazione finale.
Papa Francesco lo sottolinea a chiare lettere: “La fraternità, che sgorga dalla coscienza di essere un’unica umanità, deve penetrare nella vita dei popoli, nelle comunità, tra i governanti, nei consessi internazionali”. È un appello che nasce in un mondo che “ha un ardente bisogno di pace” e di artigiani della pace, come dice il Papa e come recita l’appello finale per la pace recitato da tutti i leader religiosi convenuti a questo appuntamento. Perché la pace è “priorità di ogni politica” e Dio chiederà conto a chi non la ha cercata.
La prima tappa della ultima giornata del Papa in Mozambico è l' ospedale Zimpeto, alla periferia di Maputo. E' qui che da 2002 il centro Dream assiste i malati di Aids/Hiv, avviato nel 2002 grazie alla Comunità di Sant’Egidio. Sono Marco Impagliazzo della Comutàdi Sant' Egidio, la Coordinatrice Nazionale del progetto Dream e la Direttrice locale del centro di Maputo ad accogliere Francesco insieme ai bambini che danzano. Papa Francesco saluta in forma privata 20 malati.
Il cardinale Bassetti, presidente della CEI condanna il clima di conflittualità della politica e della società.
In occasione del 50° anniversario della sua fondazione, la Comunità di Sant’Egidio incontra Papa Francesco. Il Pontefice è arrivato nel pomeriggio, ha ascoltato varie testimonianze, ha rivolto un discorso ai presenti, celebrato la liturgia della Parola, ma soprattutto ha incontrato uno per uno “il cuore pulsante” della Comunità: giovani e poveri amici di Sant’Egidio, tra cui i profughi arrivati con i corridoi umanitari, anziani, bambini delle Scuole della Pace, persone con disabilità dei laboratori d’arte, senza dimora accolti in questi giorni di freddo.
“Liberare dalla segregazione e dalla solitudine, inserendo nel circuito della vita, è quello che fate da quando — giovani studenti — avete affrontato con passione le borgate romane, oltrepassando tante barriere”. E’ quanto ha detto il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, presiedendo nella Basilica Lateranense la Messa in occasione del 50/mo anniversario della fondazione della Comunità di Sant’Egidio.
Prosegue il mal tempo in Italia e prosegue l’impegno della Chiesa nei confronti di chi vive per strada.
Responsabilità e speranza, ecco le caratteristiche della risposta cristiana alla questione delle migrazioni. Lo ha ricordato ieri sera l’arcivescovo Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, durante la preghiera ecumenica in memoria di quanti perdono la vita nei viaggi verso l’Europa promossa dalla comunità di Sant’Egidio nella basilica romana di Santa Maria in Trastevere e in contemporanea in altre città del Paese.
Monsignor Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, presiede domani pomeriggio alle 17,45 nella chiesa dei Santi Martiri la celebrazione eucaristica in ricordo dei senza dimora defunti.
“Sostenere che la pace è sempre possibile non è un’affermazione ingenua.” Lo scrive Papa Francesco nel messaggio inviato ai partecipanti alla 28ma edizione dell’incontro internazionale per la pace che quest’anno, a 20 anni dalla fine della guerra nei Balcani, si svolge a Tirana in Albaniada oggi 6 settembre fino a martedì 8 . “La pace è sempre possibile – Religioni e culture in dialogo” questo il tema dell’incontro che segue il primo storico di Assisi dell’ottobre 1986.