Città del Vaticano , 04 March, 2020 / 3:00 PM
A Santa Maria Maggiore il pellegrinaggio stazionale si ferma tre volte. Un segno chiaro della grande devozione mariana del popolo di Roma.
La basilica all’Esquilino sarebbe stata costruita dal Papa Liberio, nasce con una bellissima leggenda, quella di una nevicata che nell’agosto del 352 avrebbe indicato a Papa Sisto III il luogo dove costruire la basilica dedicata a Maria.
Gli scavi non hanno confermato l’esistenza di una basilica liberiana, ma solo quella di Sisto III (432-440), come è indicato nell’arco interno. Si potrebbe pensare che Papa Liberio l’avesse cominciata e Papa Sisto, un anno dopo che il Concilio di Efeso aveva proclamato legittimo l’appellativo di Theotòkos ovvero Madre di Dio l'avesse portata a termine quale “monumento” della divina maternità di Maria. Ed è questo il più grande al mondo dedicato alla Vergine.
Infatti, la Madonna "nostra salute" - attribuita a San Luca - accoglie nella grandiosa cappella borghesiana, il pellegrino che viene a pregarla come salute del popolo romano.
Il Fiat della Vergine ha in questo tempio la sua mirabile apoteosi terrena che si riallaccia direttamente agli eventi che la fecero divenire Madre del Redentore e corredentrice del genere umano.
Dopo aver ammirato i resti della santa culla di Betlemme dove fu adagiato il Salvatore del mondo e che si trova nella sottostante cripta così splendidamente completata da Virginio Vespignani, si esce da questo tempio così ricco di insegnamenti ma altrettanto eloquente di amore materno, che sempre elargisce la tenerissima Madre.
Oggi la basilica è anche nel cuore dei fedeli che seguono Papa Francesco che prima e dopo ogni viaggio si reca a pregare davanti alla immagine della Salus Populi romani.
Nel 2020 la liturgia stazionale si celebra alle 17.30
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