Assisi, 02 March, 2020 / 11:00 AM
Papa Francesco non sarà ad Assisi il 28 marzo, ma il 21 novembre. Perché sarà tra il 19 e il 21 novembre che si terrà Economy of Francesco, il grande evento che prevede la partecipazione di 2000 giovani da 115 Paesi. L’evento è stato rinviato per consentire a tutti di poter partecipare, considerate le limitazioni dei viaggi dovute all’epidemia del Coronavirus.
Si legge in un comunicato del comitato organizzatore dell’evento diffuso l’1 marzo che “per favorire il migliore svolgimento dell'iniziativa, vista la difficoltà oggettiva che in questo momento tanti giovani stanno avendo negli spostamenti a livello internazionale e nazionale, il Santo Padre, di intesa con il comitato, ha fissato al 21 novembre 2020 la nuova data del Suo incontro con i giovani ad Assisi, preceduto dai già previsti giorni di approfondimento”.
Il comitato fa anche sapere che “si daranno a breve notizie circostanziate riguardanti la preparazione dell'Evento, che sta procedendo con grande impegno ed entusiasmo e ha suscitato tanto interesse in tutto il mondo, prevedendo la partecipazione di circa 2000 giovani da 115 Paesi”.
Il 28 marzo, giorno previsto per l’incontro con Papa Francesco, “ci si ritroverà – si legge ancora nel comunicato - nel Salone Papale del Sacro Convento di Assisi per un collegamento Webinar con i giovani dei Paesi partecipanti per proseguire nel cammino con entusiasmo ancora maggiore”.
Economy of Francesco è un evento internazionale di giovani economisti e imprenditori impegnati a praticare una economia diverso. L’appello per la partecipazione all’incontro era arrivato direttamente da Papa Francesco, che aveva confermato la sua partecipazione con un videomessaggio inviato l’11 maggio 2019.
Sempre riguardo il Coronavirus, la Conferenza Episcopale Italiana ha inviato un comunicato sulle restrizioni alla partecipazioni dei luoghi di culto a seguito del nuovo decreto del governo per contrastare la diffusione del Coronavirus.
Spiega un comunicato della Conferenza Episcopale Italiana che "alla luce delle indicazioni del Comitato scientifico e tecnico, le misure resteranno valide fino a domenica 8 marzo e sono modulate su tre livelli: a) i paesi più colpiti; b) le loro province (Bergamo, Cremona, Lodi, Pesaro, Piacenza, Savona, Urbino) e regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna); c) l’intero territorio nazionale".
La CEI ricorda che nelle tre regioni "sono stabilite limitazioni anche per i luoghi di culto, la cui apertura è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone; sono escluse durante la settimana le Messe feriali".
“Ferisce il cuore dei pastori, delle comunità e di tutti i fedeli il non poter celebrare insieme la Santa Messa” scrive in un messaggio rivolto ieri alla diocesi il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia, che sottolinea come questa condizione vada comunque letta come “un atto di responsabilità civica e di attenzione alle esigenze della collettività e del bene comune”.
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