Città del Vaticano , 01 September, 2015 / 12:02 AM
L’aborto è un dramma esistenziale e morale. Lo ha ribadito chiaramente stamane Papa Francesco nella lettera inviata al Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione all’approssimarsi del Giubileo Straordinario della Misericordia.
Nella missiva Francesco annuncia di aver “deciso, nonostante qualsiasi cosa in contrario, di concedere a tutti i sacerdoti per l’Anno Giubilare la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono”.
Il Pontefice si rivolge alle donne che hanno abortito e a coloro che hanno procurato l’aborto, medici ed infermieri in primis, chiedendo loro di prendere consapevolezza della gravità di quanto compiuto poiché spesso – rileva Papa Francesco – quasi non ci si rende conto “del gravissimo male che un simile atto comporta. Il dramma dell’aborto è vissuto da alcuni con una consapevolezza superficiale”. L’aborto – aggiunge ancora Papa Bergoglio – “è un dramma esistenziale e morale. Ho incontrato tante donne che portavano nel loro cuore la cicatrice per questa scelta sofferta e dolorosa. Ciò che è avvenuto è profondamente ingiusto; eppure, solo il comprenderlo nella sua verità può consentire di non perdere la speranza. Il perdono di Dio a chiunque è pentito non può essere negato, soprattutto quando con cuore sincero si accosta al Sacramento della Confessione per ottenere la riconciliazione con il Padre”. Ai sacerdoti Francesco invece chiede di prepararsi “a questo grande compito sapendo coniugare parole di genuina accoglienza con una riflessione che aiuti a comprendere il peccato commesso, e indicare un percorso di conversione autentica per giungere a cogliere il vero e generoso perdono del Padre che tutto rinnova con la sua presenza”.
Commentando la decisione del Papa, il Direttore della Sala Stampa Vaticana Padre Federico Lombardi ha ribadito che l’intenzione di Francesco sia quella di confermare la gravità “del crimine dell’aborto”, invitando i sacerdoti a lavorare perché si prenda coscienza di quanto compiuto in un processo di vera e piena conversione.
Il pensiero del Papa si rivolge anche a chi – per motivi diversi – non potrà partecipare attivamente e fisicamente alle celebrazioni giubilari, in particolare malati, anziani e carcerati – che potranno ricevere l’indulgenza plenaria in carcere – invitando a riscoprire le opere di misericordia corporale e spirituale. “L’esperienza della misericordia – sottolinea Francesco – diventa visibile nella testimonianza di segni concreti come Gesù stesso ci ha insegnato. Ogni volta che un fedele vivrà una o più di queste opere in prima persona otterrà certamente l’indulgenza giubilare”, estendibile anche ai defunti: “come li ricordiamo nella celebrazione eucaristica, così possiamo, nel grande mistero della comunione dei Santi, pregare per loro, perché il volto misericordioso del Padre li liberi da ogni residuo di colpa e possa stringerli a sé nella beatitudine che non ha fine”.
Il Papa infine si rivolge anche a coloro i quali partecipano alle celebrazioni dei “sacerdoti della Fraternità San Pio X”. Nell’Anno Giubilare chi si confesserà “presso i sacerdoti della Fraternità San Pio X, riceveranno validamente e lecitamente l’assoluzione dei loro peccati”.
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