Città del Vaticano , 07 February, 2020 / 12:10 AM
Il lavoro di Giovanni Battista non è stato tanto di predicare che Gesù veniva e preparare il popolo, ma di dare testimonianza di Gesù Cristo e darla con la propria vita.
Papa Francesco lo ha detto commentando il Vangelo di oggi nella omelia della messa celebrata a Santa Marta.
E la testimonianza, ha aggiunto è “la strada dell’umiliazione. Paolo la esprime così chiaramente nella sua Lettera ai Filippesi: “Gesù annientò se stesso fino alla morte, morte di croce”. E questa morte di croce, questa strada di annientamento, di umiliazione, è anche la nostra strada, la strada che Dio mostra ai cristiani per andare avanti”.
E aggiunge il Papa: “Il profeta, il grande profeta, l’uomo più grande nato da donna - così lo qualifica Gesù - e il Figlio di Dio hanno scelto la strada dell’umiliazione. È la strada che ci fanno vedere e che noi cristiani dobbiamo seguire. Infatti, nelle Beatitudini si sottolinea che il cammino è quello dell’umiltà”.
L’insegnamento per i fedeli oggi è chiaro: Quando cerchiamo di farci vedere, nella Chiesa, nella comunità, per avere una carica o un’altra cosa, quella è la strada del mondo, è una strada mondana, non è la strada di Gesù. E anche ai pastori può accadere questa tentazione di arrampicamento: “Questa è un’ingiustizia, questa è un’umiliazione, non posso tollerarla”. Ma se un pastore non segue questa strada, non è discepolo di Gesù: è un arrampicatore con la veste talare. Non c’è umiltà senza umiliazione”.
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