Città del Vaticano , 31 January, 2020 / 2:00 PM
Papa Francesco ha benedetto il lavoro della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europee e della Conferenza delle Chiese Europee in una udienza concessa ai presidenti delle due organizzazioni in una udienza privata concessa lo scorso 30 gennaio.
Il Cardinale Jean Claude Hollerich, presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali in Europa, è stato in udienza da Papa Francesco il 30 gennaio, e con lui c’era il pastore Christian Krieger, presidente del Consiglio delle Chiese Europee.
Si è trattato di un incontro di circa mezzora, per spiegare le sfide del continente europeo e chiedere la benedizione di Papa Francesco in occasione di due anniversari particolarmente importanti: il Consiglio delle Chiese Europee (CEC) ha appena terminato le celebrazioni per i suoi 60 anni, mentre la COMECE compie 40 anni quest’anno e si prospettano grandi celebrazioni.
Secondo un comunicato congiunto di COMECE e CEC, il Papa ha espresso apprezzamento per l’approccio comune delle sue organizzazioni, che punta a portare avanti la visione dell’Europa Unita.
In un comunicato congiunto, il Cardinale Hollerich e il pastore Krieger hanno sottolineato che “se dobbiamo promuovere il contributo cristiano ala pace, alla riconciliazione e all’unità di Europa, dobbiamo parlare ad una voce sola e agire insieme”.
I due presidenti hanno parlato con Papa Francesco delle sfide del progetto europeo e del contributo che stanno dando le Chiese al progetto. Il Reverendo Krieger ha condiviso con il Papa le priorità strategiche della CEC “Insieme in speranza e testimonianza.
La storia delle due organizzazioni ha delle somiglianze. La COMECE fu fondata con l’approvazione della Santa Sede il 3 marzo 1980. Prima della COMECE c’era il Servizio Pastorale di Informazione Cattolico europeo, che è rimasto in vita dal 1976 al 1980. Fu in quegli anni che i vescovi discussero se era opportuno creare uno strumento di liaison tra le Conferenze Episcopali e la Comunità Europea. Nel 1979 si decise di stabilire la COMECE, mentre si stava per tenere la prima elezione diretta al Parlamento Europeo.
La CEC, invece, è stata fondata nel 1959 per promuovere la riconciliazione, il dialogo e l’amicizia tra le varie confessioni in Europa, e ne fanno parte la maggior parte delle principali Chiese europee protestanti, ortodosse anglicane e vetero cattoliche. Non vi partecipa la Chiesa cattolica, come non partecipa formalmente al Consiglio Mondiale delle Chiese che Papa Francesco ha visitato a Ginevra nel 2018. Il motivo è nella denominazione “Chiese”, inaccettabile per la Santa Sede che considera l’unica Chiesa legittima la Chiesa cattolica romana.
In tutto, nella CEC sono rappresentate 125 confessioni cristiane. Il primo progetto della CEC risale ai tempi della Guerra Fredda, quando si pensò di far dialogare tra loro Chiese di Paesi separati da sistemi politici, sociali ed economici diversi. In questo modo, si favoriva la mutua comprensione.
Nel 1959, nacque così il primo organismo, che era “una libera associazione di Chiese”. Da allora la CEC si è strutturata con una costituzione. Sebbene la Chiesa non abbia aderito, collabora stabilmente alla CEC allorquando il Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee partecipa al Comitato Congiunto CCCE / CEC.
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