Bucarest, 21 November, 2019 / 4:00 PM
A Bucarest si chiude un’era. L’arcivescovo Ioan Robu, che ha guidato l’arcidiocesi come amministratore dal 1983 al 1984 e poi come arcivescovo titolare fino ad oggi, va in pensione, e al suo posto arriva il vescovo Aurel Perca, finora ausiliare di Iasi, la diocesi cattolica di rito latino del Paese. Dopo 35 anni, dunque, si cambia pagina in una Bucarest che ha vissuto la transizione dal comunismo e la visita di due Papi.
L’arcivescovo Robu aveva compiuto 75 anni lo scorso 6 novembre, e a Bucarest lo avevano celebrato con una Messa nella cattedrale di San Giuseppe.
Durante questi anni, ha visto la sua diocesi crescere, ha creato una comunità cattolica di rito latino viva, e ha visto l’arrivo due Papi. Due viaggi, che si possono sintetizzare in uno solo. Perché – lo raccontava lui stesso – Papa Francesco era andato a completare il viaggio di Giovanni Paolo II, andando a toccare non solo la capitale Bucarest, come era successo nel 1999, ma anche la diocesi cattolica di rito greco cattolico, con la visita a Blaj, quella con la maggioranza di cattolici di rito latino, Iasi, e anche la comunità ungherese, con la visita in Transilvania nel santuario di Sumuleu Ciuc / Cszyksomlyo.
L’arcivescovo Robu, nato il 6 novembre 1944, laureato a Iasi e sacerdote dal 1968, si è specializzato in Italia dal 1973 al 1977 presso la Pontificia Università Lateranense e l’Accademia Alfonsiana. Tornato in Romania, è stato parroco a Buzau nell’estate del 1977, e poi è stato professore e rettore presso l’Istituto Teologico di Iasi.
Dall’1 dicembre 1983 ha guidato l’arcidiocesi di Bucarest, prima come amministratore diocesano, e poi amministratore vescovo apostolico dal 25 ottobre 1984 e quindi consacrato vescovo l’8 dicembre 1984 dal Cardinale Agostino Casaroli, segretario di Stato vaticano: un segno di attenzione per i Paesi di oltre-cortina. Dopo la transizione democratica, prese il titolo di arcivescovo metropolita di Bucarest, e anche in quel caso fu il Segretario di Stato, il Cardinale Angelo Sodano, a nominarlo e installarlo.
Fu colui che organizzò la visita di San Giovanni Paolo II a Bucarest dal 7 al 9 maggio 1999, visita poi completata con quella di Papa Francesco dal 31 maggio al 2 giugno di quest’anno. È stato l’arcivescovo Robu ad insistere e ottenere che Papa Francesco celebrasse una Messa anche nella cattedrale di San Giuseppe a Bucarest, dove inizialmente era prevista una liturgia della parola.
Al suo posto, arriva l’ausiliare di Iasi, diocesi dove l’arcivescovo Robu ha passato buona parte del suo sacerdozio e dove Papa Francesco è stato durante il viaggio dello scorso maggio.
Il nuovo arcivescovo di Bucarest è dunque Ips Aurel Perca, classe 1951, sacerdote dal 1979.
Una carriera tutta nella diocesi a più alta densità cattolica di Romania.
Tra il 1979 e il 1980 è stato vicario parrocchiale nella parrocchia "Sfântul Nicolae" di Bacău. Mandato a Roma nel 1980, si è laureato in Teologia patristica presso il Pontificio Istituto Orientale (1983) e in Teologia morale presso l'Accademia Alfonsiana (1985).
Rientrato in Romania, è stato nominato Cancelliere del vescovato di Iasi (1985), assumendo contemporaneamente l'incarico di professore di Teologia morale e Patrologia presso l'Istituto teologico di Iasi. Rettore del Seminario "San Giuseppe" a Iasi tra il 1989 e il 1994, il 1 agosto 1994 è stato nominato Vicario Generale della stessa diocesi, continuando a insegnare Teologia morale presso il rispettivo Istituto Teologico. È stato nominato ausiliare di Iasi il 29 settembre 1999 da San Giovanni Paolo II e consacrato vescovo nel 1999 nella nuova cattedrale di Iasi.
Il nuovo arcivescovo prenderà possesso dell’arcidiocesi di Bucarest il prossimo 11 gennaio 2020, con una celebrazione nella Cattedrale di San Giuseppe. Fino ad allora, l’arcidiocesi sarà amministrata ancora dall’arcivescovo Robu.
L'arcidiocesi cattolica romana di Bucarest si estende su un territorio che supera leggermente l'Austria in termini di area di popolazione (92.120 km2 e 8.870.000 abitanti) e conta 60.500 cattolici romani. È organizzato in un Vicariato episcopale (di Dobrogea), 6 decanati e 67 parrocchie, e conta 145 sacerdoti diocesani (di cui 45 attivi in altre diocesi), 12 sacerdoti residenti non cardinali, 35 monaci sacerdoti, 285 persone consacrate (15 monaci e 270 monache). Dei 100 sacerdoti presenti nell'arcidiocesi, 83 sono attivi, 13 sono in pensione e 2 stanno portando avanti studi specializzati. Nel territorio dell’arcidiocesi operano circa 30 associazioni, che gestiscono 3 istituti di istruzione superiore e di ricerca, 5 centri preuniversitari, 3 scuole di formazione permanente, 14 asili nido, 12 istituti sociali e di beneficenza.
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