Bonn, 04 November, 2019 / 4:00 PM
Ora si fa sul serio. I vescovi tedeschi mettono nero su bianco modalità e strutture del ”cammino sinodale“ pubblicandone lo Statuto. Sei pagine e quindici articoli, apparsi lo scorso mercoledì, per definire organi, calendari, composizione dei forum, temi a dibattito, modalità di votazione. Al documento manca solo la formalità dell´approvazione del Comitato dei cattolici tedeschi (ZdK), che arriverà il prossimo 22 novembre.
"La Chiesa cattolica in Germania si mette sul cammino della conversione e del rinnovamento. Reagiamo così alla crisi che scuote profondamente la nostra Chiesa, soprattutto per via dello scandalo degli abusi". Così recitano le prime righe del Preambolo dello Statuto.
La decisione di aprire un cammino sinodale era stata presa dalla Conferenza episcopale tedesca (CET) lo scorso marzo durante una riunione plenaria presso il centro Ludwig-Windthorst-Haus della città di Lingen, nella diocesi di Osnabrück. Con questa decisione la riunione di Lingen intendeva offrire una risposta ad uno studio sugli abusi sessuali commessi in Germania dal 1946 al 2014 – intitolato “Abuso sessuale di minori da parte di sacerdoti cattolici, diaconi e religiosi di sesso maschile nella giurisdizione della Conferenza Episcopale Tedesca” – commissionato dalla stessa CET a tre università tedesche (Mannheim, Heidelberg e Gießen) e pubblicato il 25 settembre 2018.
Il sito web della CET dedica già ora una intera sezione al cammino sinodale, dove oltre allo Statuto si pubblicano anche le FAQ, le risposte alle domande più frequenti sul cammino. "Quando comincia il cammino sinodale?". Risposta: "Il primo dicembre". "Quanto durerà il cammino sinodale?". Risposta: "Due anni, ma il termine non è tassativo". "Dove ci si può informare sull´andamento del sinodo?". Risposta: "Dal sito internet www.synodalerweg.de". E così via.
Lo Statuto fissa, tra le altre cose, anche i quattro forum deputati alla discussione degli argomenti a tema del cammino: “Potere e distribuzione dei poteri nella Chiesa: Comune partecipazione e condivisione del mandato missionario”; “Vita sacerdotale oggi”; “Le donne nei ruoli amministrativi della Chiesa”; lo Statuto intitola infine l´ultimo forum sulla morale sessuale “Vivere in relazioni funzionanti – Vivere l´amore nella sessualità e nella relazione”. I quattro forum cominceranno a riunirsi la prima domenica di Avvento, mentre la prima riunione sinodale (Synodalversammlung) avverrà dal 30 gennaio al 1 febbraio 2020 a Francoforte e vi parteciperanno in 230.
Oltre ai 69 vescovi e ai 69 membri del ZdK, faranno parte della riunione sinodale anche general vicari, rappresentanti degli ordini religiosi e dei consigli dei sacerdoti, referenti pastorali e parrocchiali, rappresentanti delle facoltà universitarie cattoliche e delle nuove comunità spirituali e, infine, anche quindici giovani (sotto i 30 anni). La CET e il ZdK possono poi nominare a loro scelta ciascuno dieci ulteriori membri. La presenza dei due terzi dei membri garantisce validità alle votazioni sinodali, dove varrà il principio “una testa, un voto”: i voti dei vescovi varranno cioè quanto quelli dei laici.
Oltre alla riunione sinodale (Synodalversammlung) e ai già citati quattro forum, l´articolo 2 dello Statuto prevede, come organi del “Cammino sinodale” anche il Presidio sinodale, composto dal presidente della CET, cardinale Reinhard Marx; dal presidente del ZdK, Thomas Sternberg; dal vescovo di Osnabrück Franz-Josef Bode, in qualità di vicepresidente del Presidio e da uno o una dei quattro vicepresidenti del ZdK.
Le decisioni della Synodalversammlung non hanno efficacia giuridica diretta. Spetterà ai vescovi diocesani, nella loro competenza, accogliere queste decisioni e trasformarle in diritto.
Con una lettera del 4 settembre scorso il prefetto della Congregazione dei vescovi, cardinale Marc Ouellet, aveva espresso più una perplessità rispetto al progetto del Cammino sinodale in Germania, allegando anche una perizia di diritto canonico di quattro pagine, redatta dal presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, l´arcivescovo Filippo Iannone.
Nella perizia si contestava, nella sostanza, il diritto di una chiesa locale a discutere in un sinodo temi di competenza della Chiesa universale: "Si capisce facilmente – scriveva così l´arcivescovo Iannone - che i temi oggetto di discussione [del cammino sinodale, ndr] non riguardano solo la Chiesa in Germania, ma la Chiesa universale e, a parte alcune eccezioni, non possono essere oggetto di riflessioni o decisioni di una chiesa particolare, senza mettere in discussione quanto espresso dal Santo Padre nella sua lettera [al «popolo pellegrino di Germania» del 29 giugno 2019, ndr]".
Il cardinale Marx aveva risposto esprimendo invece la speranza che "i risultati di queste discussioni nel nostro Paese possano essere di aiuto alla Chiesa universale o, in casi particolari, ad altre conferenze episcopali".
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