Roma, 28 October, 2019 / 10:00 AM
Un piccolo sacerdote spagnolo sta attraversando la stazione Termini a Roma per giungere alla parrocchia di Santa Bibiana. Il suo nome è padre Magino Morera i Feixas.
Se nella vita degli uomini, alle volte, le prove e la sofferenza sono sinonimo di qualcosa di indecifrabile, ciò nella vita di questo sacerdote sono state il pavimento sul quale ha camminato. Povertà, i rigori della Guerra civile spagnola e della Seconda guerra mondiale e tanto altro ha scritto una parte della pagina della sua esistenza terrena. Ma tutto ciò non gli ha impedito di diffondere la fede ed una serena allegria, nelle persone che incontrava nel quotidiano svolgersi del suo apostolato.
Padre Morera i Feixas, nacque a Castellat (Barcellona) il 16 novembre 1908 da una famiglia di undici figli, dei quali lui era l'ultimo.
Rimasto presto orfano del padre, piccolissimo entrò nel Collegio degli orfani poveri di San Julia de Villatorta, retto dai Padri della sacra Famiglia di padre Manyanet.
Innamorato di tale carisma, che è quello di portare la Santa famiglia di Nazareth al centro della società vi entrò, compiendo tutto l'iter formativo: professo temporaneo il 25 settembre 1925, perpetuo l'8 agosto 1933 ed ordinato a Tarragona, il 1 novembre 1933.
Da questo momento la sua vita fu tutta e sempre in salita: la guerra civile, nella sua terra, lo porta, per ordine dei superiori, a Roma, dopo un viaggio fatto di vari pericoli, fame e molte difficoltà tra cui anche quella di attraversare, a piedi, i Pirenei.
Per procurarsi il denaro necessario per acquistare il biglietto che da Marsiglia lo condusse nella città eterna, lavorò nel porto di quella città. Era l'ottobre del 1937.
Giunto in Italia, si attivò per aprire una prima casa dell'Istituto a Palmoli (Chieti) e nella fondazione della prima parrocchia a Roma, retta da questa Congregazione religiosa, a Santa Bibiana. Erano gli anni che andarono dal 1947al 1953. Fu Maestro dei novizi in Abruzzo e primo parroco a Roma.
In queste città diffuse la buona parola del vangelo ed il carisma della sua Congregazione, memore che, anche nelle prove della vita, nessuno è solo e sempre può ricorrere a quella famiglia che è stata la culla di Dio.
Procuratore generale e Postulatore della causa di canonizzazione di San Giuseppe Manyanet, suo fondatore, dal 1958, per ben diciotto anni, fu Superiore generale, contribuendo alla fondazione del Tempio della Sacra famiglia a Roma, per rispondere ai desideri di Papa Pio XII.
Chi lo ha avuto come confratello ricorda il suo profondo senso della preghiera, la sua umiltà, la sua povertà evangelica ed il suo sorriso.
Dal 1982 ritornò in Spagna dove, colpito da un male incurabile, sopportato pazientemente, il 28 giugno 1984 raggiunse il cielo tanto amato in terra.
Dal 2007 il suo corpo riposa nella cappella della Parrocchia di San Giuseppe Manyanet a Barcellona.
Il Santo Padre Francesco ha firmato il decreto sulle virtù eroiche di questo venerabile sacerdote.
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