“La Sacra Famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria cui avete scelto di consacrare il Medio Orienterappresenta bene la vostra identità e la vostra missione”.
Il Figlio di Dio ha voluto iniziare la sua missione di Salvatore all’interno di una famiglia, la quale non solo è la prima realtà che Gesù ha santificato con la sua presenza, ma anche luogo dove il Bambino Gesù, fragile, senza potere e minacciato ha trovato aiuto, cure e protezione. Erode cerca di ucciderlo. La famiglia è luogo di amore, di donazione e di trasmissione della vita Per quanto riguarda i figli è opportuno ricordare che i genitori non ne sono i proprietari.
In una sua profezia, Isaia sottolinea che “gli idoli sarebbero caduti” al cospetto del Messia. Ed è quello che successe ogni volta che la Sacra Famiglia entrava in una città di Egitto, dove si era rifugiata partendo da Betlemme per sfuggire alle ire di Erode. Un percorso in 25 tappe, che il governo egiziano sta tentando da tempo di promuovere. Così, nel 2019 era arrivata la proposta di fare del percorso un patrimonio UNESCO, mentre a fine agosto è stato approvato il logo del percorso, nientemeno che da Papa Tawadros II, capo della Chiesa ortodossa copta.
Il Figlio di Dio ha voluto iniziare la sua missione di Salvatore all’interno di una famiglia, la quale non solo è la prima realtà che Gesù ha santificato con la sua presenza, ma anche luogo dove il Bambino Gesù, fragile, senza potere e minacciato ha trovato aiuto, cure e protezione. Erode cerca di ucciderlo, ma Dio lo protegge e si serve, come suo strumento, di san Giuseppe il quale obbedisce con prontezza e disponibilità a quanto gli viene chiesto per proteggere e custodire Maria e il bambino. L’obbedienza di Giuseppe non è inquinata da interessi personali perché egli ha fatto della volontà di Dio la legge suprema della sua vita.
Un piccolo sacerdote spagnolo sta attraversando la stazione Termini a Roma per giungere alla parrocchia di Santa Bibiana. Il suo nome è padre Magino Morera i Feixas.