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Papa Francesco: "L'evangelizzatore favorisce l'incontro dei cuori con il Signore"

"Il viaggio del Vangelo nel mondo, che San Luca racconta negli Atti degli Apostoli, è accompagnato dalla somma creatività di Dio che si manifesta in maniera sorprendente. Egli vuole che i suoi figli superino ogni particolarismo per aprirsi all’universalità della salvezza". Papa Francesco accoglie così i fedeli presenti in Piazza San Pietro, per il consueto appuntamento dell'Udienza Generale. Francesco questa volta approfondisce la figura di Pietro chiamato ad evangelizzare dando il meglio di se stesso.
Papa Francesco inizia a raccontare ciò che succede a Pietro, descritto negli Atti degli Apostoli. "Pietro vede una grande tovaglia che scende dall’alto, contenente vari animali: quadrupedi, rettili e uccelli, e sente una voce che lo invita a cibarsi di quelle carni. Egli, da buon ebreo, reagisce sostenendo di non aver mai mangiato nulla di impuro, come richiesto dallaLegge del Signore . Allora la voce ribatte con forza: Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano. Il Signore vuole che Pietro non valuti più gli eventi e le persone secondo le categorie del puro e dell’impuro, ma che impari ad andare oltre, per guardare alla persona e alle intenzioni del suo cuore".
Il racconto del Pontefice continua: "Dopo quella visione, Dio invia Pietro a casa di uno straniero non circonciso, Cornelio, centurione della coorte detta Italica, religioso e timorato di Dio, che fa molte elemosine al popolo e prega sempre Dio. Preparato già dalla visione e dall’insegnamento divino, Pietro accetta di fare ciò che a un Giudeo non è lecito entrare nella casa di uomini non circoncisi e mangiare con loro. In quella casa di pagani, Pietro predica Cristo crocifisso e risorto e il perdono dei peccati a chiunque crede in Lui. E mentre Pietro parla, sopra Cornelio e i suoi familiari si effonde lo Spirito Santo. E Pietro li battezza nel nome di Gesù Cristo".
Papa Francesco spiega : "Dopo l’incontro con Cornelio, Pietro è più libero da sé stesso e più in comunione con Dio e gli altri. Può dunque comprendere che l’elezione di Israele non è la ricompensa per dei meriti, ma il segno della chiamata gratuita ad essere mediazione della benedizione divina tra i popoli pagani".
E qui Francesco arriva al cuore della catechesi: "Dal principe degli Apostoli impariamo che un evangelizzatore non può essere un impedimento all’opera creativa di Dio, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, ma uno che favorisce l’incontro dei cuori con il Signore. Chiediamo oggi la grazia di lasciarci stupire dalle sorprese di Dio, di non ostacolare la sua creatività".
 

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