Dili, 14 August, 2015 / 12:21 AM
Nuovo atto diplomatico per la Santa Sede che oggi ha sottoscritto un accordo con la Repubblica Democratica di Timor-Leste. Nel quadro delle celebrazioni per il quinto centenario dell’evangelizzazione della Repubblica Democratica di Timor-Leste, oggi, venerdì 14 agosto 2015, negli Uffici del Palazzo di Governo a Dili, il testo è stato firmato dal cardinale Pietro Cardinale Parolin, Segretario di Stato e Legato Pontificio e per la Repubblica Democratica di Timor-Leste S.E. il Sig. Rui Maria de Araújo, Primo Ministro.
“L’Accordo- si legge nel comunicato ufficiale della Santa Sede- prendendo atto delle buone relazioni che si sono sviluppate tra la Santa Sede e la Repubblica Democratica di Timor-Leste, e considerando il ruolo storico e attuale svolto dalla Chiesa cattolica nella vita della Nazione al servizio dello sviluppo della persona umana, definisce e garantisce lo statuto giuridico della Chiesa cattolica e regola vari ambiti, tra cui il matrimonio canonico, i luoghi di culto, le istituzioni cattoliche di istruzione e di educazione, l’insegnamento della religione nelle scuole, l’attività assistenziale-caritativa della Chiesa, la cura pastorale nelle forze armate e nelle istituzioni penitenziarie ed ospedaliere, e il regime patrimoniale e fiscale.
L’Accordo, che consiste di un Preambolo e di 26 Articoli, entrerà in vigore con lo scambio degli strumenti di ratifica.”
L’accordo è stato firmato nell’ambito delle celebrazioni per il quinto centenario dell’evangelizzazione della Repubblica Democratica di Timor-Leste che si svolgono domani.
Dili, capitale del piccolo stato asiatico celebra la festa dell’Assunzione di Maria in modo solenne e il Papa aveva inviato una lettera richiamando il lavoro degli “intraprendenti missionari” domenicani che con “coraggio compirono un lungo viaggio”, superando “innumerevoli difficoltà” per portare a queste genti il Vangelo, giungendo nel 1515 nella parte orientale dell’isola di Timor, colonizzata dai portoghesi, il Papa si unisce idealmente alle celebrazioni del Paese.
Il cardinale Parolin aveva fatto tappa anche a Giacarta dove ha incontrato il ministro degli Esteri, la signora Retno Marsudi, prima donna a capo della diplomazia del più grande Paese musulmano: l'86% dei suoi 240 milioni di abitanti è infatti di religione islamica.
“Nel colloquio- come riporta la Radio Vaticana- è stato affrontato in particolare il tema della convivenza tra i membri delle varie religioni. Il porporato ha manifestato la propria ammirazione per gli esempi di armonia interreligiosa offerti dal popolo indonesiano, nonostante alcune tensioni esistenti tra cristiani e musulmani. Il cardinale Parolin ha sottolineato l’importanza del rispetto reciproco e dell’accettazione delle differenze tra le varie fedi lanciando un appello a evitare ogni estremismo e intolleranza. Il dialogo interreligioso – ha detto Marsudi – è un buon modo per rafforzare le relazioni tra Indonesia e Santa Sede.”
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