Roma, 02 August, 2019 / 4:00 PM
Una casa al limitare di un bosco, una casa dagli scuri verdi, dal tetto spiovente, piccola, modesta, sembrebbe uscita dalle pagine di una fiaba e deposta delicatamente sulla radura, con gli alberi del bosco ondeggianti al vento proprio dietro la casa.
Questa casetta modesta e insieme fiabesca era il luogo prediletto, in cui amava rifugiarsi d'estate o quando possibile, uno dei più grandi statisti italiani, Alcide De Gasperi. Austero e modesto, anch'esso, eppure se non fiabesco -no, non è certo un aggettivo che possa calzare alla sua personalità - però sognatore, idealista, visionario, capace di pensare in grande, al di là del presente. La sua aspirazione ad un'Europa unita era un'utopia, che però doveva diventare una realtà, sia pure problematica e imperfetta.
La casa si trova in Val di Sella, in uno dei luoghi più belli e suggestivi del Trentino, in Valsugana. Qui si puo' fare esperienza della montagna allo stato puro, semplice, grandiosa, solitaria e insieme forte della vita in comunità. Questa è la geografia del cuore di De Gasperi: era nato a pochi chilometri di distanza, un po' più a valle, a Pieve Tesino, il 3 aprile 1881, ed è morto sempre da queste parti, a Borgo Valsugana, il 19 agosto 1954.
Per queste montagne, per queste valli e paesi, per la gente che ci vive, il suo amore era profondo e capace di esprimersi attraverso parole di autentica poesia: "Io non posso immaginare Sella che nel sole. Rivedere i miei quarzi scintillanti nell'acqua d'argento, smarrirmi solo e libero nel silenzio del bosco, re immaginario di un regno immaginario, poi risalire alla superficie verde e ondeggiante come un lago, scorrendo di lontano quali due corolle vive, i due fiori delle mie bambine".
Ora, dal 2004, ogni anno, in Valsugana, attraverso la Fondazione De Gasperi, viene organizzato l'Agosto Degasperiano, ricco di eventi e incontri, e in particolare, il 18 agosto si tiene una Lectio Magistralis, d'intesa con l'Istituto Sturzo, che prevede l'intervento di personaggi illustri del mondo della cultura e della politica, per onorare la memoria dello statista nei giorni dell'anniversario della sua morte. Dopo 15 edizioni, che hanno visto la presenza appunto di storici, giornalisti, studiosi, uomini politici, quest'anno l'appuntamento darà voce direttamente al protagonista. E quindi domenica 18 agosto al teatro tenda di Pieve Tesino la Lectio avrà come tema "L'autobiografia di una nazione nelle lettere di De Gasperi". Le lettere, inedite, che costituiranno la trama dell'incontro saranno lette dall'attore Andrea Castelli, e saranno contestualizzate da Giuseppe Tognon, presidente della Fondazione e dell'edizione nazionale dell'Epistolario Degasperiano.
De Gasperi ha fatto politica concretamente, in un momento storico straordinario, con il Paese devastato e bisognoso di rialzarsi, di essere letteralmente ricostruito, fisicamente, moralmente, socialmente. Ha fatto politica attraverso la parola, scritta e orale, come testimoniano i suoi discorsi, molti dei quali passati alla storia, e i suoi carteggi. Anche la sua azione di governo era spesso affidata a lettere e istruzioni scritte. De Gasperi scriveva a uomini di stato, politici, collaboratori, e poi ad amici, ai familiari, naturalmente, è da questa mole imponente di scritti emerge la figura di un protagonista del proprio tempo, e attraverso il suo sguardo ci giunge l'immagine di quella Repubblica a italiana che andava formandosi, insieme al sogno di un'Europa unita, capace di sventare il pericolo di guerre future.
L'uomo, dunque, l'epoca in cui vive, i suoi sogni, le sue delusioni, i suoi momenti di fragilità. La grande fede: non solo come salvezza personale, ma come salvezza per l'umanità intera. Ecco cosa scriveva, secondo quanto ricordato dalla figlia Maria Romana in un articolo pubblicato nel 2010 sul quotidiano Avvenire: " Anche un economista incredulo, un sociologo scettico, quando nelle ore grigie della storia alza lo sguardo all'orizzonte alla ricerca di una salvezza che non scopre nei suoi calcoli o nelle sue leggi, scorgera' sempre l'immensa figura del Cristo protendersi nel mondo. ..Giacché senza la sua vivificante potenza tutte le più radicali trasformazioni economiche e sociali saranno opera vana".
Viene da pensare se oggi ci potrebbe essere mai un politico che osasse parlare così chiaramente e come potrebbero venire accolte simili parole, alla luce del politically correct che pervade la nostra vita....
Per De Gasperi, del resto, è in corso la causa di beatificazione, ed è già stato proclamato servo di Dio.
L'occasione, dunque, per rileggere le lettere degasperiane è molteplice: c'è la ricorrenza della scomparsa, ci sono le stimolanti riflessioni che arrivano dalla Lectio Magistralis, c'è la possibilità di "respirare" la sua vita più intima e felice tra le sue montagne. E da aprile si può accedere ai suoi carteggi anche in rete, perché l'epistolario è in via di digitalizzazione: già 1.300 documenti, quasi tutti inediti, si trovano in una piattaforma digitale e sono consultabili.
Per chi volesse però rimanere a fedele alla tradizionale carta stampata, suggeriamo la lettura, oltre che delle commoventi lettere inviate dal carcere e quelle scritte alla moglie, anche di un libro curato dalle figlie Maria Romana e Paola, intitolato "De Gasperi scrive", che presenta lettere ai grandi personaggi, come Luigi Einaudi, Benedetto Croce, Giorgio La Pira, papa Giovanni XXIII. ..Ne emerge il ritratto di uomini che hanno fatto la storia, certo, ma anche uomini di grande signorilità e finezza d'animo, che fanno sentire più acutamente l'assenza di figure simili nella storia di oggi.
Alcide De Gasperi, De Gasperi scrive, edizioni San Paolo, pp.468, euro 28
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