Città del Vaticano , 13 June, 2019 / 3:00 PM
Incontrando dei pellegrini provenienti da Panama, Papa Francesco li ha invitati a rafforzare il ponte generazionale tra nonni e nipoti, perché si mantengano le radici e si sviluppi una società “partire dalle radici” e non dalle colonizzazioni ideologiche che uccidono la nobiltà dei popoli.
La visita dei pellegrini di Panama è una visita di restituzione, dopo che Papa Francesco lo scorso gennaio è stato nel Paese centroamericano per la Giornata Mondiale della Gioventù.
Nel breve discorso, in spagnolo, Papa Francesco sottolinea l’importanza del ringraziarsi, ribadisce che tra gli sposi le “parole magiche” sono “permesso, grazie e perdono”.
Papa Francesco poi si dice grato di aver visto un “popolo nobile” a Panama, di quella nobiltà che “non si compra”, ma si “eredità, si respira e si viva”. Un Paese dove c’è un protocollo, ma c’è anche la necessità che quel protocollo “sia popolare”, e infatti il Papa cita l’esempio del presidente che va in jeans la sera o dei vescovi mischiarsi alla popolo.
Certo, sottolinea Papa Francesco, ci sono molti problemi in America Latina, che tendono a “rompere questa nobiltà che ci viene dal sangue”, e prega che la Vergine lo difenda.
Il Papa ringrazia anche per il lavoro minuzioso di fare “una mini gioventù per i bambini”, cosa che pensa “solo una anima nobile, un popolo nobile”. Il Papa invita quindi a pensare ai bambini e al dialogo intergenerazionale, su cui insistere, per rafforzare il ponte “nonni e nipoti” in modo da recuperare “la memoria delle radici”.
Papa Francesco quindi sottolinea che le radici “non devono nascondersi”, come vorrebbero “gli integralisti”, ma devono piuttosto crescere, fiorire e dare frutto, a partire “da queste radici e non dalle teorie che vende l’impero”.
Papa Francesco ribadisce l’ammonizione a non far entrare “le colonizzazioni ideologiche, che sono quelle che uccidono la nobiltà”, sottolinea che il ponte nonni – nipoti aiuterà l’identità.
Il Papa poi dice di aver apprezzato in Panama il rispetto che c’è tra afroamericani e indigeni, e ricorda che le radici del popolo cominciarono con “radici che devono essere integrate”.
A Panama – ha concluso Papa Francesco – “si respirava normalità e tenerezza”.
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