Città del Vaticano , 12 June, 2019 / 11:00 AM
C’è anche Padre Augstine Tolton nella lista di nuovi venerabili approvati da Papa Francesco: quando il processo di canonizzazione andrà avanti, sarà il primo santo afro-americano. Ma nell’infornata di decreti su santi e beati c’è anche il riconoscimento di tre altre martiri di Spagna; l’avanzamento del processo di beatificazione del fondatore della Casa del Giovane; un missionario conosciuto come “il fabbro di Dio”; e una suora conosciuta per la sua lotta contro il diavolo.
Saranno Beate Maria Colòn Gullon Yturriaga, Octavia Iglesias Blanco e Olga Perez Monteserin Nunez, tutte uccise in odio alla fede il 28 ottobre 1936. Erano tre infermiere, volontarie della Croce Rossa, che rimasero curare i feriti della Guerra Civile nell’ospedale di Somiedo, rimanendo anche oltre i loro doveri e non ritornando ad Astorga, dove sarebbero state al sicuro. I miliziani repubblicani attaccarono la città, presero le donne e fu offerta loro la libertà se avessero abiurato la loro fede e fossero entrate nel partito. Loro rifiutarono. Furono così chiuse in una casa di Pola, violentate durante la notte e fucilate nude a mezzogiorno del 28 ottobre 1936.
Quella di Augustine Tolton (1854 – 1897) era una causa di beatificazione molto cara al Cardinale Francis George, che la aveva avviata nel 2010. Nato in schiavitù in Missouri, scappato con la sua famiglia durante la Guerra Civile Americana, dovette studiare per diventare sacerdote a Roma perché nessun seminario statunitense lo accettava per via del colore della sua pelle. Ordinato nel 1889, servì per tre anni una parrocchia in Quincy e poi fu chiamato a Chicago, dove guidò la parrocchia di Santa Monica fino alla sua morte nel 1897. Quando il processo di beatificazione sarà terminato, sarà il primo santo afroamericano degli Stati Uniti.
È venerabile anche don Enzo Boschetti (1929 – 1993), che arriva agli onori degli altari direttamente da uno scantinato. È lo scantinato in cui lui lanciò la Casa del Giovane, oggi in prima linea nella lotta alla dipendenza dal gioco di azzardo. La lotta di don Boschetti contro le dipendenze comincia nel 1968, nel quartiere residenziale e “salotto buono” di Pavia dove si diffondeva la dipendenza dell’eroina. La parrocchia non era vicino, lui fece di uno scantinato la sua chiesa, dove di notte celebrava la Messa e di notte accoglieva ragazzi smarriti togliendoli dalla stazione e dalla strada.
Felice Tantardini (1898 – 1991), missionario laico del Pontificio Istituto di Opere Missionarie, era chiamato il fabbro di Dio. In missione per oltre 63 anni, ovunque ha costruito opere e contribuito alle realtà locali. A 85 anni gli chiesero di smettere di lavorare il ferro e di pregare, per mantenere la sua salute. Lui obbedì con rammarico, perché dalle sue mani sparirono i calli e non si poteva più presentare come fabbro di Dio. È morto in Myanmar, a 93 anni. Lì raccontano che “Fratel Felice era conosciuto e stimato più del vescovo”.
Giovanni Nadiani (1885 – 1940) era invece un contemplativo dell’Eucarestia. Laico converso della Congregazione dei Presbiteri del Santissimo Sacramento, noto per la sua rigida e ascetica vita spirituale, preparava adorazioni curatissime e si era persino costruito un “orologio eucaristico” che lui chiamava “orologio del conforto”: gli serviva per mettersi in comunione con diversi sacerdoti che, secondo i fusi orari, nelle varie parti del mondo, celebravano la Messa.
Nella lista dei nuovi venerabili c’è anche una futura santa filippina: Rosario della Visitazione, al secolo Maria Beatrice Rosario Arroyo (1884-1957), che fondò la Congregazione delle Suore Domenicane del Santo Rosario.
Di Maria Paola Muzzeddu (1913 – 1971), fondatrice della Società delle Figlie della Madre Purissima, sono conosciuti il lavoro di accoglienza delle giovani, ma soprattutto il “Diario spirituale”, che copre un arco di tempo che va dal 1927 al 1956 e in cui viene raccontata anche la sua lotta contro il diavolo.
Ultima della lista è suor Maria Santina Collani, delle Suore Misericordiose (1914 – 1956), che ebbe da giovanissime la vocazione e lavorò incessantemente per poveri, bisognosi ed emarginati. Morì a 42 anni, per un male incurabile.
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