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Un servizio di EWTN News

Papa Francesco in Bulgaria: “Dio chiama, Dio sorprende perché Dio ama”

La Santa Messa nella piazza Knyaz Alexandar I è l’ultimo appuntamento del primo giorno a Sofia, in Bulgaria, di Papa Francesco. Il Papa celebra in italiano e in bulgaro e ai fedeli bulgari nella sua omelia ricorda tre realtà stupende che segnano la nostra vita di discepoli: Dio chiama, Dio sorprende, Dio ama.

Il Pontefice commenta il Vangelo odierno e spiega cosa è la tentazione della nostalgia del passato: “Tutto avviene sulle rive del lago di Galilea, là dove Gesù aveva chiamato Pietro. Lo aveva chiamato a lasciare il mestiere di pescatore per diventare pescatore di uomini. Pietro riprende in mano le reti a cui aveva rinunciato per Gesù. Il peso della sofferenza, della delusione, perfino del tradimento era diventato una pietra difficile da rimuovere nel cuore dei discepoli; erano ancora feriti sotto il peso del dolore e della colpa e la buona notizia della Risurrezione non aveva messo radici nel loro cuore. Il Signore sa quanto è forte per noi la tentazione di tornare alle cose di prima. Le reti di Pietro, come le cipolle d’Egitto, sono nella Bibbia simbolo della tentazione della nostalgia del passato, di voler indietro qualcosa di quanto si era voluto lasciare”.

Per Francesco questa è “la psicologia del sepolcro che tinge tutto di rassegnazione, facendoci affezionare a una tristezza dolciastra che come una tarma corrode ogni speranza”. Ma è proprio qui che Dio chiama e sorprende: “Quando è la chiamata di Gesù a orientare la vita, il cuore ringiovanisce. È il Signore delle sorprese che invita non solo a sorprendersi, ma a realizzare cose sorprendenti. Il Signore chiama e, incontrando i discepoli con le reti vuote, propone loro qualcosa di insolito: pescare di giorno, cosa piuttosto strana su quel lago. Ridà loro fiducia mettendoli in movimento e spingendoli di nuovo a rischiare, a non dare nulla e specialmente nessuno per perso. È il Signore della sorpresa che rompe le chiusure paralizzanti restituendo l’audacia capace di superare il sospetto, la sfiducia e il timore che si nasconde dietro il “si è sempre fatto così”.

La piazza Kniaz Alexandar I, dove il Papa celebra l’Eucaristia, si trova nel centro di Sofia e ospita in qualsiasi periodo dell’anno spettacoli ed eventi dal vivo: tra i più celebri va ricordata la caratteristica sfilata per la festa di San Giorgio “il vittorioso”, organizzata ogni anno a maggio.

Prima della Messa il Papa ha incontrato un gruppo di suore Eucaristine che vivono in un monastero fuori Sofia. La loro Chiesa è dedicata a San Giovanni Paolo II. Dice Suor Massimiliana Proykova, la superiora in un’intervista ad ACI stampa: “La nostra vita è consacrata all’Eucaristia, alla preghiera e all’adorazione”. 

Nella sua omelia Papa Francesco tiene a precisare: “Dio chiama, Dio sorprende perché Dio ama. L’amore è il suo linguaggio. Ecco il miracolo di Dio, che fa delle nostre vite opere d’arte se ci lasciamo guidare dal suo amore. Tanti testimoni della Pasqua in questa terra benedetta hanno realizzato capolavori magnifici, ispirati da una fede semplice e da un amore grande”.

Dopo la Santa Messa il Papa fa ritorno in Nunziatura. Qui la cena in privato e poi il riposo per affrontare, lunedi 6 maggio, la seconda intensa giornata in Bulgaria.

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