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Un servizio di EWTN News

Pizzaballa: "Non abbandonare la Terra Santa"

Il Custode di Terra Santa

Appello del custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa. L’invito è soprattutto quello di “non abbandonate la Terra Santa, non c’è alcun ragionevole motivo per non organizzare un pellegrinaggio nei Luoghi Santi. La sicurezza nei santuari e nelle zone frequentate dai pellegrini è garantita. E noi cristiani di Terra Santa abbiamo bisogno più che mai della presenza e del sostegno dei pellegrini che si recano qui in preghiera da ogni parte del mondo”.

Non c’è dubbio che il clima di guerra e la paura di attentati abbia diminuito dal persenza straniera nella regione. Il numero dei pellegrini si è ridotto via via. Solo dall’Italia, nell’ultimo anno si stima che “la diminuzione sia stata di oltre il 40%”.

Secondo Pizzaballa, “Gerusalemme e i Luoghi Santi cristiani rimangono fino ad oggi un segno fondamentale della fede, la testimonianza della vita, morte e resurrezione di Gesù, che proprio qui, realmente, si sono compiute. Tutti i cristiani, anche i più lontani, guardano alla Terra Santa per trovare in questi segni le proprie radici e il senso autentico della loro missione in tutto il mondo. In Terra Santa si può leggere la vita di Gesù, scuola di Vangelo”.

Il Custode francescano, inoltre, ricorda che “in Terra Santa i cristiani sono sempre stati una minoranza, una presenza esigua ma dal cuore ardente, e non sono mai scomparsi. Essi sono chiamati a dare un‘alta testimonianza di fede, ad essere una presenza viva, innamorata della propria storia e delle proprie idee, a non temere i cambiamenti e gli incontri con le diversità, bensì ad essere aperti, sereni, liberi, positivi e, nello stesso tempo, chiari, radicati nel proprio senso di identità e di appartenenza, propositivi verso il futuro, attivi nel custodire i Luoghi Santi, che sono depositari della tradizione e della memoria dell‘intera Cristianità”.

Proprio per salvaguardare questa presenza, “e se possibile rafforzarla”, il Custode invita “una volta di più le diocesi, le parrocchie e i movimenti a non abbandonarci, ed anzi a lavorare perché un pellegrinaggio in Terra Santa sia una testimonianza di pace e di dialogo. Sono fiducioso - conclude - che questo appello possa essere accolto dai tanti fedeli italiani (e non solo) che hanno a cuore la Terra Santa. E che presto per le strade che Gesù ha percorso possa nuovamente crescere la presenza di chi si mette in cammino per incontrare Colui che è venuto per la nostra salvezza”.

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