Firenze, 09 April, 2019 / 6:00 PM
Nel coro della chiesa della Santissima Annunziata, a Firenze, si contempla la statua di un uomo, di imponente corporatura, in atteggiamento estatico. Il suo nome è Ubaldo Adimari, meglio conosciuto come fra Ubaldo da Borgo San Sepolcro, appartenente all'Ordine dei Servi di Maria.
Quest'uomo è nato a Sansepolcro, in provincia di Arezzo nel 1245 e fu discendente di una delle migliori famiglie toscane del suo tempo.
Cresciuto in tale ambiente, il giovane Ubaldo, prima del suo ingresso in questo istituto religioso, svolgeva un attività di conciliazione fra Guelfi e ghibellini. Con una buona istruzione ed una devota religiosità, affrontava il suo lavoro, in funzione della buona convivenza civile della città.
Siamo all'epoca della contesa fra la Chiesa ed il Comune e tali questioni oggi solamente pensabili a quel tempo diventavano fonti di scontri e di possibili momenti di crisi, nella seppur piana vita comunale. Giurisdizione, interessi o semplicemente questioni economiche potevano far degenerare la situazione, sviluppando della vere e proprie sollevazioni popolari. Per evitare ciò, alcuni notabili svolgevano una funzione di mediazione, di natura politica, onde evitare tali inconvenienti. Ed appunto per appianare una di queste, fu chiamato San Filippo Benizi, che religioso e priore generale dei Servi di Maria, era rinomato per il suo equilibrio e la sua rara santità.
Il giovane Ubaldo conosciuto il santo e sentito il vigore della sua predicazione, ebbe a riflettere sulla propria vita e comprese che meglio di Dio, l'uomo non può servire ed attratto dall'esempio di questo santo, mutò la sua cappa in mantello ed il suo casato in quello servita.
Anche altri due servi di Maria entrarono nell'Ordine allo stesso modo: Andrea da Sansepolcro e San Pellegrino Laziosi. Ciò dice qualcosa anzi molto, oltre che sulla santità di questi uomini, su quella di san Filippo Benizi, il quale, con la testimonianza, parlava scrivendo pagine eterne ed immutabili perchè sgorgate dal cuore di Cristo e sono presenti nei dicta evangelici.
Fra Ubaldo da San Sepolrco, questo il nuovo nome mutato, secondo le consuetudini servite, fu un religioso contemplativo e di preghiera. Visse ritirato ed in spirito di grande povertà, Da autentico servo di Maria limitò al massimo le sue esigenza, per quella povertà che professata ma di più amata, rende l'uomo libero.
Fece parte della seconda generazione di questi religiosi, dopo i Sette Santi fondatori e la grande opera di consolidazione che l'Ordine stava effettuando.
Fu legato da affetto sincero verso il suo priore generale oltre che santo, tanto che nelle fonti storiche della Legenda si racconta che fosse presente al momento in cui San Filippo Benizi, con il crocifisso, nelle braccia volgeva il suo sguardo alle realtà celesti. Era il 23 agosto 1285.
Priore della comunità di Todi, all'epoca uno dei conventi più poveri della nascente istituzione, in questo servizio si dedicò alla preghiera ed alla contemplazione dell'Assoluto, come simbolo di quel legame che collega il religioso con Dio. Amore alla vergine e servizio silenzioso dove vi fosse bisogno furono i tratti della sua consacrazione religiosa.
Ritiratosi sul Monte Senario, come già avevano fatto altri religiosi, secondo le più antiche tradizioni dell'ordine,come ad esempio padre Giulio Arrighetti, padre generale e per alcuni anni eremita dell'Antica Osservanza, qui incontrò l'Annunziata tanto amata. Era il 9 aprile 1315.
Beatificato nel 1821, nel calendario proprio dei Servi di Maria, la sua memoria si celebra il 4 luglio. La ricorrenza liturgica nel calendario romano è il 9 aprile.
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