Città del Vaticano , 01 April, 2019 / 4:00 PM
Il lunedì della IV settimana di quaresima il cammino stazionale di Roma ci porta alla chiesa dei Santi Quattro Coronati al Celio. Un angolo medioevale della città, un monastero in un fortezza, una chiesa gioiello e una oasi di preghiera nella confusione romana.
La chiesa è il cuore della Comunità monastica della Monache agostiniane che vivono la regola in modo assoluto pur essendo al centro di Roma.
Tra le molte attività un vero punto di riferimento è la Biblioteca.
Nel corso degli anni il fondo libri è stato ampliato ampliato e aggiornato. La Biblioteca Madre Rita Mancini, iscritta all’anagrafe delle Biblioteche Ecclesiastiche e fortemente voluta da suor Rita Mancini, (1930 – 2008) già Madre Priora della Comunità e Madre Preside della Federazione dei Monasteri Agostiniani d’Italia Madonna del Buon Consiglio, si inserisce nel progetto di sviluppo e formazione culturale e monastica promosso dalla Comunità a favore dell’Ordine Agostiniano e della Chiesa locale, la Diocesi di Roma.
La comunità è famosa in tutta Roma per la sua attenzione allo studio del ruolo femminile nella Chiesa.
Convegni, incontri si alternano al ritmo costante della preghiera monastica.
Il complesso monastico ha una storia lunghissima, come spiega l’archeologa Lia Barelli.
L’edificio faceva parte di una residenza aristocratica di età tardoantica. “Il complesso ecclesiastico che si sviluppò intorno alla basilica nei secoli successivi ebbe grande importanza, dovuta principalmente al fatto di essere nelle vicinanze del Palazzo del Laterano, dove i papi ebbero per tutto il Medioevo la loro residenza ufficiale”.
Il complesso subì diverse trasformazioni e venne fortificato, inglobato in edifici che accoglievano clero e monaci.
A metà del 1200 fu aggiunto la famosa aula detta gotica dove è stato scoperto un ciclo di affreschi.
Tanti gli utilizzi nei secoli fino all’orfanotrofio che fu soppresso alla fine dell'800 quando il complesso fu diviso in due parti, assegnate a diversi ordini religiosi femminili. La zona ovest rimase sempre affidata alle Monache agostiniane, mentre quella est dopo vari passaggi è attualmente occupata dalle Piccole Sorelle dell'Agnello.
A partire dal 1913, grazie al Sovrintendente Antonio Muñoz, cominciò la rivalutazione del monumento, con lo studio e il restauro delle fasi medievali, che continua tutt'oggi.
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