Varsavia, 15 March, 2019 / 11:00 AM
Sono 382 i casi segnalati di abusi sessuali su minori, compresi 198 relativi a minori al di sotto dei 15 anni di età e 184 relativi a minori sopra i 15 anni di età; i casi segnalati coprono il periodo dal 1o gennaio 1990 al 30 giugno 2018 – come risulta dai dati ricevuti dalla Segreteria della Conferenza Episcopale Polacca da tutte le diocesi e ordini religiosi. I dati sono stati elaborati dall’Istituto di Statistica della Chiesa Cattolica e dal Centro per la protezione dell’infanzia.
Il numero totale di vittime in tutti i casi (anche non confermati) al di sotto dei 15 anni di età è stato pari a 345. Invece, nei casi sopra i 15 anni di età - 280. Tra le vittime, in tutti i casi segnalati, i minori di sesso maschile hanno rappresentato il 58,4%, mentre di sesso femminile - 41,6%.
Tra tutti i casi, in cui si è riuscito a stabilire lo stato del processo canonico (94,8% di tutti i casi segnalati), il 74,6% sono già stati completati, mentre il 25,4% erano ancora in corso.
Le cause concluse con l’espulsione dallo stato clericale sono risultate pari al 25,2%. Altre pene (sospensione, ammonizione canonica, divieto di lavorare con minori, rimossa dall’incarico, restrizione del ministero o divieto di apparizioni pubbliche) hanno rappresentato il 40,3%.
Le cause concluse con altre conseguenze (imposizione di penitenza, trasferimento in un’altra parrocchia, trasferimento fuori dalla pastorale parrocchiale, in una casa per anziani o casa per i preti malati, terapia, abbandono arbitrario della diocesi) hanno rappresentato l’11,5%, mentre quelle concluse con l’estinzione del procedimento (a causa della morte dell’imputato, il suicidio o la mancanza di prove sufficienti, salute precaria) hanno rappresentato il 12,6%.
Nel 10,4% dei casi, il procedimento si è concluso con l’assoluzione dell’imputato.
I casi sono stati segnalati più spesso dalle vittime (41,6%) o dai loro parenti (20,9%). Nel 5,8% dei casi la conoscenza di essi proveniva dalle autorità statali, mentre il 5,2% dei casi dai media. Le persone della parrocchia, vale a dire sia i chierici della parrocchia che i laici, hanno segnalato il 5,2% dei casi. La conoscenza del 14,9% dei casi proveniva da un’altra fonte, come: direttore della scuola, pedagogo, educatori, affidatari di bambini e conoscenti delle vittime, confratelli (negli ordini), seminaristi, altri sacerdoti.
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