Città del Vaticano , 06 March, 2019 / 9:50 AM
“Gesù è venuto; però il mondo è ancora segnato dal peccato, popolato da tanta gente che soffre, da persone che non si riconciliano e non perdonano, da guerre e da tante forme di sfruttamento. Tutti questi fatti sono la prova che la vittoria di Cristo non si è ancora completamente attuata: tanti uomini e donne vivono ancora con il cuore chiuso”.
Papa Francesco ha commentato così nella catechesi dell’udienza generale il passo del Padre nostro “ venga il tuo Regno”. In una assolata Piazza San Pietro il Papa ha commentato le parole del Vangelo di Marco
“Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo” . No certo una minaccia, ma “un lieto annuncio, un messaggio di gioia. Gesù non vuole spingere la gente a convertirsi seminando la paura del giudizio incombente di Dio o il senso di colpa per il male commesso. Al contrario, quella che Lui porta è la Buona Notizia della salvezza, e a partire da essa chiama a convertirsi. Ognuno è invitato a credere nel “vangelo”: la signoria di Dio si è fatta vicina ai suoi figli”.
I segni della venuta di dl Regno sono nel ministero di Gesù che si prende cura “degli ammalati, sia nel corpo che nello spirito, di coloro che vivevano una esclusione sociale, come i lebbrosi , dei peccatori guardati con disprezzo da tutti”.
Ma quando il cure resta chiuso ci domandiamo: “come mai questo Regno si realizza così lentamente?”
Gesù lo spiega con le parabole perché “Dio non è come noi, Dio ha pazienza. Non è con la violenza che si instaura il Regno nel mondo: il suo stile di propagazione è la mitezza”.
La forza del Regno di Dio non segue i criteri del mondo, e la prova è la vita stessa di Gesù: “anche Lui è stato per i suoi contemporanei un segno esile, un evento pressoché sconosciuto agli storici ufficiali del tempo”.
Ma “Dio ci precede sempre, Dio ci sorprende sempre. Grazie a Lui dopo la notte del Venerdì santo c’è un’alba di Risurrezione capace di illuminare di speranza il mondo intero”.
Allora “Venga il tuo Regno!” è una parola da regalare “alle persone sconfitte e piegate dalla vita, a chi ha assaporato più odio che amore, a chi ha vissuto giorni inutili senza mai capire il perché. Doniamola a coloro che hanno lottato per la giustizia, a tutti i martiri della storia, a chi ha concluso di aver combattuto per niente e che in questo mondo domina il male. Sentiremo allora la preghiera del “Padre nostro” rispondere.
Ripeterà per l’ennesima volta quelle parole di speranza, le stesse che lo Spirito ha posto a sigillo di tutte le Sacre Scritture: «“Sì, vengo presto!”. Gesù viene a sua modo e tutti i giorni e sentiamo nel cuore la risposta di Gesù, vengo presto.
Il Papa terminati i saluti ha concluso ricordando che oggi è Mercoledì delle Ceneri è inizia il cammino quaresimale.
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