Città del Vaticano , 27 February, 2019 / 9:00 AM
Un Papa emerito molto lucido, informato sulla situazione dell’Ucraina, interessato agli sviluppi ecumenici: Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, ha trovato così Benedetto XVI, in un incontro che ha avuto con lui il 26 febbraio, nel monastero Mater Ecclesiae, dove il Papa emerito risiede.
“Benedetto XVI– ha detto ad ACI Stampa Sua Beatitudine – si è mostrato molto informato della situazione in Ucraina, della quale mi ha chiesto molte informazioni. Mi ha assicurato le sue preghiere quotidiane. Mi ha detto: ‘Prego ogni giorno per la pace in Ucraina’.”
L’incontro ha avuto luogo alle 12.30, ed è durato circa 35 minuti. La conversazione ha toccato molti temi. In particolare, è stato ricordato il Cardinale Lubomyr Husar, predecessore Sua Beatitudine Shevchuk alla guida della Chiesa Greco Cattolica Ucraina. Il 26 febbraio, infatti, il Cardinale Husar avrebbe compiuto 86 anni. È deceduto il 31 maggio 2017, a 84 anni, e Papa Francesco lo ricordò come “guida spirituale e maestro di sapienza” nel giorno delle esequie.
“Parlando del Cardinale Husar – ha sottolineato il capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina – Benedetto XVI lo ha ricordato con affetto, e ha detto: 'Era un uomo di grande intelligenza'”.
La Chiesa Greco Cattolico Ucraina è la più grande delle 23 Chiese sui iuris, vale a dire legate a Roma, ma con una loro giurisdizione. Guidata da un arcivescovo maggiore, questi viene eletto dal Sinodo e la sua elezione viene confermata dal Papa. Si tratta di un incarico a vita. Il Cardinale Husar decise però di rinunciare all’incarico di arcivescovo maggiore a causa dell’età avanzata, e Benedetto XVI accettò la sua rinuncia il 10 febbraio 2011. E questa scelta un po’ legava i due, dato che Benedetto XVI decise di rinunciare al ministero petrino l’11 febbraio 2013.
Fu poi Benedetto XVI a confermare l’elezione di Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk come capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina il 25 marzo 2011. E fu sempre Benedetto XVI a nominarlo vescovo il 14 gennaio 2009, destinandolo come ausiliare all’eparchia di Santa Maria del Patrocinio di Buenos Aires, dove conobbe Papa Francesco.
Il decennale dell’ordinazione episcopale dell’arcivescovo maggiore è stata anche occasione di conversazione. Sua Beatitudine ha ringraziato Benedetto XVI per averlo seguito nei suoi primi passi come vescovo e di averlo poi sostenuto all’inizio del suo ministero di capo della Chiesa Greco Cattolico Ucraina.
Benedetto XVI ha anche chiesto della situazione ecumenica in Ucraina, tra l’altro oggetto di attenzione internazionale da quando è diventata realtà la Chiesa Autocefala Ortodossa di Ucraina, cosa che ha causato varie frizioni anche tra Mosca e Costantinopoli e che ha visto la Santa Sede spettatrice neutrale, ma interessata.
“Era molto lucido e informato di tutto”, ha commentato Sua Beatitudine Shevchuk. Con l’occasione, è stato donata al Papa una copia del libro “Dimmi la verità”, conversazione di Sua Beatitudine Shevchuk con don Paolo Asolan, preside del Pontificio Istituto Pastorale Redemptor Hominis della Pontificia Università Lateranense. Il libro è un colloquio che spazia dalla vita e la vocazione dell’arcivescovo maggiore fino alle particolarità della Chiesa Greco Cattolica Ucraina. Chiesa della diaspora, perseguitata durante i tempi sovietici, eppure rimasta viva e vitale. E lo è ancora oggi.
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