Roma, 14 February, 2019 / 9:00 AM
Rispondendo a quanto ordinato da Papa Benedetto XVI nel 2011 attraverso l’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Cardinale William Levada, la Conferenza Episcopale Italiana ha pubblicato nei primi mesi del 2014 - durante i primi mesi di pontificato di Papa Francesco - le linee guida per i casi di abusi sessuali su minori da parte di membri della Chiesa.
“Il triste e grave fenomeno degli abusi sessuali nei confronti di minori da parte di chierici - spiegavano i Vescovi nel testo - sollecita un rinnovato impegno da parte della comunità ecclesiale, chiamata ad affrontare la questione con spirito di giustizia, in conformità alle presenti Linee guida. In quest'ottica, assume importanza fondamentale anzitutto la protezione dei minori, la premura verso le vittime degli abusi e la formazione dei futuri sacerdoti e religiosi. Il vescovo che riceve la denuncia di un abuso deve essere sempre disponibile ad ascoltare la vittima e i suoi familiari, assicurando ogni cura nel trattare il caso secondo giustizia e impegnandosi a offrire sostegno spirituale e psicologico, nel rispetto della libertà della vittima di intraprendere le iniziative giudiziarie che riterrà più opportune”.
La Conferenza Episcopale Italiana sottolineava inoltre la “speciale cura” che “deve essere posta nel discernimento vocazionale dei candidati al ministero ordinato e delle persone consacrate, nell'iter di preparazione al diaconato e al presbiterato. Piena osservanza deve essere assicurata alle previsioni contenute nel Decreto generale circa l'ammissione in seminario di candidati provenienti da altri seminari o famiglie religiose della CEI, riservando una rigorosa attenzione allo scambio d'informazioni in merito a quei candidati al sacerdozio o alla vita religiosa che si trasferiscono da un seminario all'altro, tra diocesi diverse o tra Istituti religiosi e diocesi”.
“Il Vescovo - si legge ancora - tratterà i suoi sacerdoti come un padre e un fratello, curandone la formazione permanente e facendo in modo che essi apprezzino e rispettino la castità e il celibato e approfondiscano la conoscenza della dottrina della Chiesa sull’argomento” e "in linea con quanto richiesto dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, il testo è diretto a facilitare la corretta applicazione della normativa canonica vigente in materia nonché a favorire un corretto inquadramento della problematica in relazione all'ordinamento dello Stato”.
Nel Consiglio episcopale permanente riunitosi nel gennaio scorso sotto la presidenza del Cardinale Gualtiero Bassetti, la CEI ha inoltre approvato il Regolamento del Servizio nazionale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili nella Chiesa.
Il Servizio Nazionale avrà diversi compiti, tra cui “il consiglio e il supporto alla CEI, ai Vescovi e ai Superiori Maggiori; la promozione e l’accompagnamento delle attività dei Servizi regionali e interdiocesani; lo studio e la proposta di contenuti informativi e formativi, oltre che di strumenti operativi per consolidare nelle comunità ecclesiali una cultura della tutela dei minori, per rafforzare la sicurezza dei luoghi ecclesiali frequentati dai minori, per formare tutti gli operatori pastorali e prevenire ogni forma di abuso”.
La presidenza è stata affidata a Monsignor Lorenzo Ghizzoni, attuale Arcivescovo metropolita di Ravenna-Cervia, Presidente della Commissione tutela minori della CEI e referente CEI della Pontificia Commissione per la tutela dei minori.
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