Roma, 29 December, 2018 / 10:00 AM
“La buona politica è al servizio della Pace”. Papa Francesco ha scelto questo tema per la Giornata Mondiale della Pace che si celebra il 1 gennaio.
“La casa di cui parla Gesù è ogni famiglia, ogni comunità, ogni Paese, ogni continente, nella loro singolarità e nella loro storia; è prima di tutto ogni persona, senza distinzioni né discriminazioni. È – scrive il pontefice nel messaggio - anche la nostra casa comune: il pianeta in cui Dio ci ha posto ad abitare e del quale siamo chiamati a prenderci cura con sollecitudine”. Per il papa la pace è “una conversione del cuore e dell’anima, ed è facile riconoscere tre dimensioni indissociabili di questa pace interiore e comunitaria: la pace con se stessi, la pace con l’altro, la pace con il creato”.
E sarà proprio il messaggio del pontefice a fare da sfondo, in Italia, alla Marcia della Pace – promossa dall’Ufficio Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana, dall’Azione Cattolica Italiana, da Pax Christi, dalla Caritas Italiana e dalla diocesi di Matera-Irsina – che si svolgerà la sera del 31 dicembre a Matera, Capitale Italiana della Cultura. Una marcia che – ha detto l’arcivescovo mons. Giuseppe Caiazzo - si snoderà nelle strade dei due rioni Sassi: “dalla nostra città parte per il mondo intero un annuncio ben preciso: offrire la pace. Come appunto dice Papa Francesco nel suo messaggio, sta al cuore della missione dei discepoli di Cristo. E questa offerta – ha detto nell’omelia di Natale il presule - è rivolta a tutti coloro, uomini e donne, che sperano nella pace in mezzo ai drammi e alle violenze della storia umana”.
L’iniziativa della marcia sarà presentata oggi nel corso di una conferenza stampa durante la quale si farà cenno anche all’iniziativa “Un sacco di pace” della Cooperativa sociale Il Sicomoro che ha realizzato 1000 borse per i marciatori presso il laboratorio sartoriale Silent Academy con l’aiuto del talento di giovani rifugiati, in fuga da guerra e fame.
In tante città e diocesi italiane momenti di riflessione, marce, veglie di preghiere.
Ieri, in Sardegna, una marcia sul tema "La buona politica per la Sardegna: solidarietà, lavoro, bene comune" a Vallicidro. “Oggi, anche nella nostra Regione, abbiamo bisogno di una buona politica che faccia crescere il lavoro”, scrivono i presuli della Conferenza Episcopale Sarda: un “lavoro libero, creativo, solidale e partecipativo”. Un lavoro “degno, che permetta ad ogni lavoratrice e lavoratore di tornare a casa ogni sera con la soddisfazione di aver guadagnato un pane dignitoso e di aver contribuito al progresso della società. Un lavoro che possa far crescere e consolidare la Pace, rispettoso della vita umana e della salvaguardia del creato, come abbiamo richiamato nel nostro messaggio di ottobre 2018, ad un anno dalla Settimana Sociale di Cagliari”. Per i presuli la “gravissima situazione economico-sociale non può legittimare qualsiasi attività economica e produttiva, senza che se ne valuti responsabilmente la sostenibilità, la dignità e il rispetto dei diritti di ogni persona. In particolare non si può omologare la produzione di beni necessari per la vita con quella che sicuramente genera morte. Tale è il caso delle armi costruite nel nostro territorio regionale e usate per una guerra, che ha causato e continua a generare nello Yemen migliaia di morti, per la maggior parte civili inermi. Un business tragico che sembra non avere nessun colpevole, poiché i vari Paesi interessati si scaricano a vicenda le responsabilità. La questione diviene ancor più lacerante, sotto il profilo etico e socio-economico, poiché tale produzione avviene in un territorio, il nostro, tra i più poveri del Paese, ancora privo di prospettive per il lavoro. Così ai nostri operai si offre uno stipendio sicuro, ma essi devono subire l’inaccettabile per mancanza di alternative giuste e dignitose”. I vescovi dicono quindi “no a tutto il business delle armi, in Sardegna e nel Paese intero” con la richiesta di un “serio sforzo per la riconversione di quelle realtà economiche che non rispettano lo Spirito” della Costituzione e del Trattato sul commercio delle armi dell’ONU del 2 aprile 2013 ratificato dall’Italia come primo Paese UE.
A Polistena, in Calabria, la 31ma edizione della Marcia della Pace il 1 gennaio. Una marcia della pace, aperta dal parroco mons. Pino Demasi, con varie tappe arricchite da testimonianze e conclusa con una celebrazione presieduta dal vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, mons. Francesco Milito.
A Balestrate, in diocesi di Monreale, oggi Marcia della pace e Festa dei popoli promosa dalla diocesi promosso dall’arcidiocesi di Monreale e che avrà, su indicazione dell’arcivescovo, mons. Michele Pennisi, al centro il tema della Giornata mondiale della pace “La buona politica è al servizio della pace”.
Sempre domani, nella diocesi di Campobasso-Bojano, un pomeriggio di riflessione, confronto e dialogo sul tema della Giornata. L’incontro sarà presieduto dall’arcivescovo mons. GianCarlo Bregantini. Con lui il direttore della Caritas diocesana, don Franco D’Onofrio, gli ospiti della Casa degli Angeli e delle Istituzioni Civili invitate per l’occasioni per dialogare attorno al tema. La lettura del documento del Papa sarà stimolata anche dalla prossima consultazione europea e comunale per la città di Campobasso. La riflessione sarà intercalata in sette punti seguendo la suddivisione del messaggio di papa Francesco “fatto – si legge in una nota della diocesi - di provocazioni e di stimolo ad iniziative concrete suggerite dalle impellenti sfide attuali”. Nel mese di gennaio, afferma mons. Bregantini, anche una manifestazione esterna come una “carovana solidale per il lavoro e la pace”.
Giornata della Pace e festa dei popoli a Sibari, nella diocesi di Cassano allo Ionio il prossimo 5 gennaio, nella Chiesa parrocchia San Giuseppe. L’iniziativa, alla quale parteciperà il vescovo, mons. Francesco Savino, è promossa dagli uffici Caritas, Migrantes e Sviluppo integrale della diocesi, Centro SPrar Cassano all’Jonio, Casa del deserto Morano Calabro, Consulta diocesana delle aggregazioni laicali.
Anche quest'anno varie marce della pace in tante città italiane, e non solo, promosse dalla Comunità di Sant’Egidio. A Roma l’appuntamento è a Largo Giovanni XXIII il 1 gennaio, per andare insieme verso Piazza San Pietro ad ascoltare il messaggio di Papa Francesco.
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