Città del Vaticano , 12 December, 2018 / 2:00 PM
Non sono più nove i Cardinali Consiglieri di Papa Francesco. A fine ottobre, Papa Francesco ha scritto ai Cardinali George Pell, Laurent Mosengwo Pasinyia e Francisco Javier Errazuriz, ringraziandoli per il lavoro svolto in questi anni. Non saranno rimpiazzati, vista la “fase dei lavori del Consiglio”. Il Consiglio rimarrà di sei membri, presumibilmente fino alla pubblicazione della Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium, che andrà a regolamentare nuovi compiti e competenze degli uffici di Curia e che potrebbe in qualche modo istituzionalizzare la presenza del Consiglio dei cardinali tra le strutture di Curia.
Questa è la principale novità della 27esima riunione del Consiglio dei Cardinali, che si è tenuta dal 10 al 12 dicembre. I cambiamenti erano attesi: il Cardinale Errazuriz, in Cile, era stato tra l’altro coinvolto nella questione degli abusi in Cile, mentre il Cardinale George Pell è tornato in Australia, e lì si sta difendendo in un processo che lo vede indagato per copertura di abusi. Il Cardinale Pell resta comunque Prefetto della Segreteria dell’Economia. Riguardo le indiscrezioni di stampa che vedrebbero il Cardinale Pell condannato dalla giuria, la Santa Sede ribadisce di avere “il massimo rispetto” delle autorità giudiziarie australiane, e sottolinea che non parlerà finché resta il segreto sulle attività giudiziarie, da rispettare finché non c’è una sentenza ufficiale.
Di certo, si andrà avanti con la revisione del testo della Praedicate Evangelium, e per questo è stato nominato segretario aggiunto del Consiglio monsignor Marco Mellino, che Papa Francesco ha personalmente presentato al Consiglio. Monsignor Mellino, che sarà ordinato vescovo, è stato anche nominato membro del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi.
Con il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, a Marrakech per il Global Compact sulle migrazioni, e i cardinali Errazuriz, Pasinya e Pell già congedati dal Consiglio, quest’ultima riunione ha visto la presenza di soli cinque cardinali consiglieri: Reinhard Marx, Oscar Rodriguez Maradiaga, Oswald Gracias, Sean O’Malley e Giuseppe Bertello.
La Sala Stampa della Santa Sede ha spiegato in un bollettino che il Cardinale Marx, coordinatore del Consiglio per l’Economia, “ha affrontato la questione relativa alla riduzione degli costi operativi della Santa Sede”, ha messo in luce che il costo del personale è il più ingente, che non c’è in progetto alcun licenziamento, ma che “ma sarebbero da realizzare ‘job descriptions’ per rendere più efficace il lavoro di ogni Dicastero, valutando anche la possibilità di ricollocamenti attraverso la mobilità, e ove possibile, il pre-pensionamento”.
L’ipotesi di pre-pensionamento è una novità. Fino ad ora, sin dal 2014, era stato chiesto un blocco del turnover, mentre la mobilità è già una realtà in molti dei dicasteri vaticani. Il Cardinale Marx ha anche chiesto l’elaborazione di budget quinquennali, così che il Consiglio per l’Economia possa formulare delle proiezioni a 5 e 10 anni.
Si è parlato anche della prossima riunione sulla protezione dei minori con i presidenti delle Conferenze Episcopali di tutto il mondo. Il Cardinale Gracias, uno dei membri del Consiglio, è anche stato nominato da Papa Francesco tra gli organizzatori della riunione, mentre il Cardinale O’Malley è presidente della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori che avrà un ruolo nel mettere insieme proposte e linee guida.
I cardinali hanno anche ascoltato Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione, il quale – riferisce la Sala Stampa – “ha illustrato lo stato di avanzamento della Riforma che ha creato il Dicastero per la Comunicazione”, ha parlato dei prossimi passi da fare per portarla a conclusione, ha messo in luce il valore dei diversi contesti di comunicazione (dalla radio alla tv al web), e rimarcato la necessità di una sinergia integrata tra i media.
Nel pomeriggio dell’11 dicembre, il professor Vincenzo Buonomo, rettore della Pontificia Università Lateranense e consigliere dello Stato di Città del Vaticano, ha informato sulla nuova legge che semplifica lo Stato di Città del Vaticano, annunciata lo scorso 7 dicembre.
Tra i criteri della riforma, quello di legare lo Stato di Città del Vaticano all’azione della Santa Sede, la riduzione delle direzione e degli uffici centrali (un tema che riguarda anche il contenimento dei costi), la presenza di una direzione per l’economia. I principi generali sono quelli di trasparenza e responsabilità, si sono codificate competenze e istituzionalizzati uffici già esercitati nella prassi, e si è evitato che venissero adottati autonomamente provvedimenti delle singole direzioni senza autorizzazione degli organi di governo.
In generale, la riforma dello Stato rispecchia un po’ i criteri della riforma della Curia come sta venendo attuata.
La prossima riunione del Consiglio sarà dal 18 al 20 febbraio, appena prima dell’incontro sulla protezione dei minori, calendarizzato dal 21 al 24 febbraio.
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