Città del Vaticano , 23 November, 2018 / 1:00 PM
“In un momento in cui la complessità della vita politica italiana e internazionale necessita di fedeli laici e di statisti di alto spessore umano e cristiano per il servizio al bene comune, è importante riscoprire Giorgio La Pira, figura esemplare per la Chiesa e per il mondo contemporaneo”. È il pensiero di Papa Francesco rivolto ai partecipanti al convegno nazionale delle associazioni e dei gruppi intitolati al Venerabile Giorgio La Pira, ricevuti oggi in Vaticano.
I Membri della Fondazione “Giorgio La Pira” sono a Roma in occasione del V Convegno Nazionale, presso Villa Aurelia, dal 22 al 23 novembre 2018.
Per il Pontefice La Pira “fu un entusiasta testimone del Vangelo e un profeta dei tempi moderni; i suoi atteggiamenti erano sempre ispirati da un’ottica cristiana, mentre la sua azione era spesso in anticipo sui tempi”.
Francesco ricorda un particolare del Venerabile: “La sua missione al servizio del bene comune trovò il suo vertice nel periodo in cui fu sindaco di Firenze, negli anni cinquanta. La Pira assunse una linea politica aperta alle esigenze del cattolicesimo sociale e sempre schierata dalla parte degli ultimi e delle fasce più fragili della popolazione”.
Per questi lodevoli motivi il Papa incoraggia i membri della fondazione a “mantenere vivo e a diffondere il patrimonio di azione ecclesiale e sociale del Venerabile Giorgio La Pira; in particolare la sua testimonianza integrale di fede, l’amore per i poveri e gli emarginati, il lavoro per la pace, l’attuazione del messaggio sociale della Chiesa e la grande fedeltà alle indicazioni cattoliche. Sono tutti elementi che costituiscono un valido messaggio per la Chiesa e la società di oggi, avvalorato dall’esemplarità dei suoi gesti e delle sue parole”.
Papa Francesco conclude il suo discorso con un invito: “Siate operatori di pace, artefici di giustizia, testimoni di solidarietà e carità; fermento di valori evangelici nella società, specialmente nell’ambito della cultura e della politica; rinnovate l’entusiasmo di spendersi per gli altri, donando loro gioia e speranza. Il Presidente della Fondazione ha detto per due volte la parola primavera, oggi ci vogliono profeti di speranza e di santità che non abbiano paura di sporcarsi le mani, oggi ci vogliono rondini".
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