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Un servizio di EWTN News

“Papa per l’Ucraina”. Continua la missione di solidarietà

Continuano i progetti umanitari realizzati per volontà di Papa Francesco nell’ambito dell’iniziativa “Papa per l’Ucraina”, avviato nel giugno 2016. Papa Francesco ha inteso mostrare così “profondo affetto e solidarietà con tutto il popolo ucraino e con quanti soffrono per il protrarsi delle condizioni drammatiche causate dalla guerra, senza alcuna distinzione di religione, confessione o appartenenza etnica”. 

L’azione, affidata alla vigilanza del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, è stata realizzata “in loco” – attraverso la costante collaborazione della Nunziatura Apostolica – da un Comitato tecnico situato a Zhaporizhia per il primo anno, e dal Segretariato tecnico basato a Kiev per l’anno successivo.

Nei giorni 14-16 novembre, Monsignor Tejado si è recato nelle regioni di Donetsk e di Kharkiv, che hanno sofferto maggiormente per le operazioni militari iniziate nel 2014, incontrando alcune delle famiglie che hanno beneficiato dell’installazione di caldaie per il riscaldamento, e visitando: un centro per il recupero psico-sociale dei bambini affetti da disturbi post-traumatici, il “Kramatorsk City Hospital”, al quale, nell’occasione, sono stati donati macchinari per gli esami cardiologici, un centro sociale per poveri e senzatetto presso la Chiesa dell’Assunzione di Maria a Kharkiv, una casa per ragazze madri nel sobborgo di Korotych, la sede delle attività progettuali della Chiesa greco-cattolica.

Il 17 e 18 novembre, il Cardinale Turkson e Monsignor Tejado hanno incontrato, presso la Nunziatura Apostolica, rappresentanti delle autorità civili, del corpo diplomatico, degli episcopati della Chiesa romano-cattolica ucraina e greco-cattolica ucraina, preso parte ad un incontro di preghiera con i fedeli cattolici per la pace nel Paese e celebrato la messa nella Concattedrale di Sant’Alessandro a Kiev. Infine, si sono recati presso la mensa per poveri e senzatetto, organizzata a Kiev, dalle suore di Madre Teresa di Calcutta, intrattenendosi con gli ospiti. Significativo è stato l’incontro con gli organismi di carità della Chiesa, nonché con le organizzazioni internazionali e locali, che hanno collaborato all’azione papale.

“Nell’arco di due anni sono stati raccolti 16 milioni di euro, frutto della colletta realizzata in tutte le diocesi d’Europa e della donazione personale del Santo Padre , raggiungendo circa 900 mila beneficiari, lungo tutta l’area delle operazioni militari e nei territori limitrofi, così come nelle aree con maggiore presenza di migranti (Kharkiv, Dnipropetrovsk, Zaporizhia, la regione e la città di Kiev)”, così come riporta esattamente il comunicato del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.

“I fondi – continua ancora il comunicato - sono stati impiegati, in particolare, in progetti di emergenza nei seguenti settori: preparazione per l’inverno, che nel Paese raggiunge spesso temperature vicino ai -25 °C (installazione di caldaie presso abitazioni private e famiglie; fornitura di coperture e abiti invernali; riparazione o rinnovamento di case, strutture educative e sanitarie): più di 6 milioni di euro in favore di oltre 107 mila beneficiari; salute (fornitura di medicinali, organizzazione di cliniche mobili, acquisto di apparecchiature medico-farmaceutiche): 2 milioni e mezzo di euro per oltre 400 mila beneficiari; alimentazione e igiene (cibi a lunga scadenza e prodotti sanitari, alimenti per l’infanzia e pasti caldi per i poveri, prodotti per l’igiene di neonati e donne in gravidanza): quasi 6 milioni di euro in favore di 319 mila persone; supporto psico-sociale per disturbi da stress post-traumatico (attività in strutture di riabilitazione, ristrutturazione di centri psicologici, assistenza psicologica a bambini e adulti): più di 1 milione di euro per circa 15 mila beneficiari”.

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