Luanda, 21 November, 2018 / 6:00 PM
È l’invito a rinnovare l’incontro personale con Gesù Cristo, a dare un nuovo impulso missionario a quelle terre, ad essere “Chiesa in uscita” quello che il Cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione dell’Evangelizzazione dei Popoli, ha lasciato nella sua missione di dieci giorni in Angola e Sao Tomé.
I due Paesi lusofoni sono uniti in una unica conferenza episcopale, istituita nel 1967. Il motivo della missione del Cardinale filoni nelle due ex colonie portoghesi è stato, appunto, il Giubileo di questa conferenza episcopale, che inizialmente includeva anche il Mozambico. Quindi, con l’indipendenza dal Portogallo nel 1975, anche le Chiese di Angola e Sao Tomé hanno vissuto una nuova vita. L’Angola conta attualmente 5 province ecclesiastiche, con 5 arcidiocesi e 14 diocesi suffraganee, mentre Sao Tomé conta una sola diocesi.
La Chiesa di Angola ha già una sua maturità, e si sta lavorando anche ad un accordo con la Santa Sede, un concordato che sarebbe il secondo tra la Santa Sede e un ex territorio coloniale, dopo quello siglato con Capo Verde, che ha avuto pure il suo primo cardinale, creato da Papa Francesco. Meno grande quella di Sao Tomé, che nel 2034 festeggerà il Cinquecentenario della sua prima circoscrizione ecclesiastica.
Il viaggio del Cardinale Filoni si è dipanato in dieci giorni, dal 10 al 20 novembre, durante i quali ha celebrato messe, incontrato seminaristi, sacerdoti e religiosi.
Il primo incontro è stato quello con sacerdoti, religiosi e religiose delle diocesi di Luanda, Caxito e Viana, avvenuto nel pomeriggio dell’11 novembre.
A loro, il Cardinale ha ripetuto “l’invito del Santo Padre affinché possiate rinnovare, oggi e adesso, il vostro incontro personale con Cristo e lasciarvi incontrare da lui”, in modo da dare “una nuova impronta al processo di evangelizzazione delle vostre terre”, perché sono proprio i consacrai ad essere “all’avanguardia dell’azione evangelizzatrice della diocesi, delle parrocchie e delle comunità religiose”.
Il Cardinale Filoni ha anche messo in guardia dalla mondanità che colpisce la Chiesa, che lui ha definito una “mediocrità da superare”, come quella che porta a infrangere le promesse di castità e celibato. “Rinunciando al secolarismo e alla mediocrità – ha detto il Cardinale Filoni – attraverso il nostro incontro con Cristo, possiamo, di conseguenza, rinnovare la Chiesa e tutte le dinamiche pastorali e missionarie”.
Il 15 novembre, a Lubango, incontrando i religiosi, il prefetto di Propaganda Fide ha invece sottolineato l’importanza della formazione che “deve portare alla missione”, rimarcando ai maestri del noviziato dei diversi ordini che “la formazione è un lavoro importante e delicato, che si deve realizzare con serietà e responsabilità”, perché “la vita di sacerdoti e religiosi ha bisogno di una base solida, basata sulla maturità umana e spirituale.
Incontrando i seminaristi di Jau, il Cardinale Filoni ha chiesto loro di diventare “autentici discepoli missionari”, non appagati dalla “comodità e dal lusso”, non “funzionari del sacro o clericali”, ma sempre in uscita.
Molti anche gli impegni istituzionali del viaggio: il 12 e 13 novembre, il Cardinale Filoni ha incontrato le autorità locali della provincia ecclesiastica di Saurino, il 14 novembre a Luanda ha incontrato il presidente della Repubblica, il 15 novembre, a Lubango, ha fatto una visita di cortesia al governatore locale.
A Luanda, il 18 novembre, il Cardinale ha presieduto la Messa per la chiusura delle celebrazioni per i 50 anni delle Conferenza Episcopale di Angola a Sao Tomé (CEAST), mentre il 19 e 20 novembre è stato a Sao Tomé.
Anche nei due giorni di visita a Sao Tomé, il cardinale Filoni ha continuato la sua esortazione ad essere “Chiesa in uscita”, ma ha soprattutto ricordato il prossimo 500esimo anniversario della fondazione della circoscrizione ecclesiastica, nel 2034. Il programma di preparazione è ventennale, ed è iniziato nel 2014.
“In un momento in cui la Chiesa vuole vivere un nuovo impulso missionario, ma anche e soprattutto attraverso una testimonianza coerente di fede, vissuta e praticata”, il Cardinale Filoni ha ricordato l’importanza di “essere testimoni di Cristo”, perché “non si tratta di testimoniare solo nelle nostre chiese e parrocchie, ma dobbiamo testimoniare uscendo da noi stessi, al punto di essere una vera ‘Chiesa in uscita’, come chiede Papa Francesco”.
Parlando con i sacerdoti, il prefetto del Dicastero missionario ha quindi ricordato che “il sacerdote è parte fondamentale del progetto di evangelizzazione”, ma ha chiesto anche a catechisti, animatori di comunità e movimenti apostolici delle diocesi di “impegnarsi”, perché l’evangelizzazione “non è un compito solo di sacerdoti, ma è un compito di tutti noi.
Infine, un pensiero per i giovani. “So che quest'anno è un anno che il vostro Vescovo ha voluto dedicare ai giovani – ha concluso il Cardinale -, riservando una dinamica pastorale per i giovani al fine di incoraggiare i sacerdoti e tutti coloro che sono coinvolti nella pastorale diocesana a prestare particolare attenzione ai giovani, considerandoli come un dono della società e della Chiesa, per avvicinarli a Cristo e al suo messaggio di speranza, in modo che, a loro volta, possano essere testimoni di speranza ed evangelizzatori dei loro coetanei".
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