Città del Vaticano , 20 November, 2018 / 1:00 PM
Si celebrerà l’ultima domenica di settembre la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato e per il 2019 sarà il 29 settembre. Il Papa lo ha deciso su richiesta di varie Conferenze Episcopali. La 105a , sarà celebrata con un messaggio del Papa Santo Padre verrà pubblicato alcuni mesi prima della Giornata Mondiale.
Lo scorso 14 gennaio, nella Giornata del Rifugiato del 2018, Papa Francesco aveva annunciato all’ Angelus: “d’ora in poi, per motivi pastorali, la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato sarà celebrata la seconda domenica di settembre. La prossima, cioè la centocinquesima, sarà domenica 8 settembre 2019”.
La decisione oggi di cambiare data arriva anche dopo una serie di aggiustamenti nel corso della storia di questa giornata.
Come ricordò Padre Gabriele Bentoglio presentando il messaggio del 2013 la giornata nasce il 6 dicembre 1914, a pochi mesi dall’inizio del pontificato di Benedetto XV, “che ereditava da San Pio X un fecondo e dinamico patrimonio di sensibilità e di concrete iniziative nell’ambito della pastorale delle migrazioni, la Congregazione Concistoriale inviava agli Ordinari Diocesani Italiani la lettera circolare "Il dolore e le preoccupazioni", nella quale si chiedeva, per la prima volta, di istituire una Giornata annuale di sensibilizzazione e, poi, di raccolta di denaro in favore delle opere pastorali per gli emigrati Italiani e per il sostentamento economico di un Collegio, appositamente fondato a Roma, per la preparazione dei missionari d’emigrazione. L’anno successivo, il 22 febbraio 1915, la medesima Congregazione inviava una lettera pure agli Ordinari Diocesani d’America, chiedendo che anch’essi si facessero carico di raccogliere fondi per la sollecitudine pastorale in favore degli emigrati italiani.
La Congregazione Concistoriale fissava la data della celebrazione, per l’Italia, nella prima domenica di quaresima e, dunque, la prima Giornata ebbe luogo il 21 febbraio 1915. Poi, nel 1928, la Concistoriale la trasferì alla prima domenica d’avvento.
La Costituzione Apostolica Exsul Familia, nel 1952, raccomandò che si celebrasse una giornata annuale "pro emigranti", allargata però anche a emigrati "di altre nazionalità o lingue", oltre agli italiani, da tenersi in tutto il mondo, nella prima domenica d’avvento.
L’Istruzione De pastorali migratorum cura, nel 1969, ribadì l’importanza della "Giornata del migrante" a livello mondiale e per tutti i migranti, e decise che fosse "celebrata nel periodo e nel modo che le circostanze locali e le esigenze d’ambiente sociale suggeriscono" (24.6).
L’Istruzione Erga migrantes caritas Christi, nel 2004, costatò l’estensione della Giornata anche ai rifugiati, stabilendo che "al fine di sensibilizzare tutti i fedeli ai doveri di fraternità e di carità nei confronti dei migranti, e per raccogliere gli aiuti economici necessari per adempiere gli obblighi pastorali con i migranti stessi, le Conferenze Episcopali e le rispettive Strutture Gerarchiche delle Chiese Orientali Cattoliche fissino la data di una ‘Giornata (o Settimana) del migrante e del rifugiato’ nel periodo e nel modo che le circostanze locali suggeriscono, anche se in futuro si auspica ovunque una celebrazione in data unica" (EMCC,Ordinamento giuridico-pastorale, art. 21).
Infine, il Santo Padre Giovanni Paolo II la fissò per tutta la Chiesa ne "la prima domenica dopo l’Epifania, quando questa è spostata alla domenica, e la seconda domenica dopo l’Epifania quando questa resta al 6 gennaio", in pratica la prima domenica dopo il Battesimo di Gesù (Lettera N. 563.995, del 14 ottobre 2004, a firma di S.E. il Card. Angelo Sodano, Segretario di Stato)”.
Oggi ancora un cambiamento per motivi pastorali.
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