Il blocco russo nel Mar Nero, conseguenza immediata e diretta della guerra contro l’Ucraina, oltre agli orrendi effetti del mese trascorso, produce altri effetti ripugnanti che non si vedono, soprattutto nello Yemen e nel Corno d’Africa. Anche Papa Francesco, condannando la guerra, ha citato queste due situazioni che da anni vivono una crisi alimentare estrema.
I cento anni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, i frutti dell’appello di Papa Francesco nello Yemen, un incontro dell’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk con i diplomatici per definire la situazione in Ucraina: sono questi i tre maggiori temi della settimana diplomatica della Santa Sede.
Un uomo dalla profonda spiritualità, che saluta con le mani giunte alla maniera indiana, fa pause per pregare, e con una grande fiducia in Dio: parla per la prima volta in pubblico padre Tom Uzhunnalil, il salesiano rapito il 4 marzo 2016 al termine di un attacco presso la Casa per anziani delle Missionarie della Carità, nello Yemen, che ha causato la morte di 16 persone, tra suore, pazienti e custodi. Solo due sopravvisuti: Suor Sally, la superiora che ha poi raccontato l’attacco, e lui, padre Tom.
Il salesiano missionario indiano don Thomas Uzhunnalil, sequestrato oltre 18 mesi fa in Yemen da un gruppo di guerriglieri, è stato liberato. Ad annunciare la notizia sono stati i media indiani e la conferma ufficiale è arrivata da un tweet della Ministro degli Esteri dell'India, on. Sushma Swaraj.
Il nuovo video di Padre Tom Uzhunnalil, il sacerdote salesiano indiano rapito il 4 marzo 2016, ha lasciato tutti con un misto di amarezza e speranza. Non ci si sbilancia sull’autenticità del video, anche se tutto lascia pensare che sì, davvero padre Tom è nelle mani dei rapitori. Ma nemmeno gli si vuole dare troppo risalto, anche perché ci sono delle trattative in corso per la sua liberazione.
Non diminuiscono le speranze di rivedere vivo padre Thomas Uzhunnalil, sequesttrato in Yemen circa 10 mesi fa. Dopo il video diffuso il giorno di Natale, e segnali contrastanti tutti da verificare, il Salesiani si affidano alla preghiera, e promuovono una “novena a Maria Ausiliatrice” da tenersi dal 15 al 23 gennaio, in vista della memoria di Maria Ausiliatrice il 24 gennaio.
Padre Tom, il sacerdote salesiano rapito in Yemen al termine di un attacco che ha portato al massacro delle Missionarie della Carità che operavano nel Paese, sarebbe ancora vivo. La conferma arriva da un video, caricato sui canali YouTube, in cui appare un padre Tom con la barba lunga e segni di sofferenza, che si appella alla comunità internazionale e al Papa per la sua liberazione.
Il Nunzio Apostolico in Yemen sarà Mons. Francisco Montecillo Padilla, Arcivescovo titolare di Nebbio, Nunzio Apostolico in Kuwait, Bahrein e negli Emirati Arabi Uniti e Delegato Apostolico nella Penisola Arabica. Questa nomina di Papa Francesco arriva anche in vista degli ultimi fatti avvenuti nello stato della Penisola araba: il rapimento del salesiano Padre Tom Uzhunnalil e l’uccisione delle suore della Congregazione di Madre Teresa di Calcutta lo scorso Marzo.
Con un accorato appello al ministro degli Esteri indiano, la Conferenza Episcopale Indiana chiede di moltiplicare gli sforzi per salvare, in caso sia ancora vivo, padre Thomas Uzhuanalil, il salesiano rapito lo scorso 4 marzo nello Yeme, dopo che un commando armato aveva assassinato quattro missionarie della misericordia e 12 ospiti della casa di riposo dove era andato a celebrare la Messa.
Unione di preghiera, prima di tutto, perché “nulla è impossibile a Dio. Ma anche appresione per la sorte di Padre Thomas Uzhunnalil, il salesiano scomparso da qualche giorno. E, ovviamente, la volontà di rimanere nello Yemen, distrutto da un conflitto civile dimenticato (per quanto sanguinoso) in cui i Salesiani sono l’ultima presenza organizzata della zona. Lo racconta ad ACI Stampa padre Francesco Cereda, vicario del rettor maggiore dei salesiani, che è colui che sta seguendo più di tutti la vicenda.
“Questi sono i martiri di oggi! Non sono copertine dei giornali, non sono notizie: questi danno il loro sangue per la Chiesa. Queste persone sono vittime dell’attacco di quelli che li hanno uccisi e anche dell’indifferenza, di questa globalizzazione dell’indifferenza, a cui non importa”.
"Speriamo che finisca questa campagna di odio e di persecuzione. Sono molto addolorato per quanto avvenuto. I cristiani restano perseguitati. Le suore uccise non facevano nulla di male ma aiutavano anziani e disabili: sono vittime di gesti inqualificabili. Non sappiamo nulla del salesiano scomparso: vi sono contatti con corso con la polizia e speriamo che diano frutti". Così il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, intervenendo al 19° Congresso dell’Unione stampa cattolica italiana, a Matera.
Un “atto di violenza insensata e diabolica”. Così Papa Francesco ha condannato l’attentato di ieri nello Yemen in cui sono state uccise 4 Missionarie della carità, insieme ad altre 12 persone.