Mettere l’essere umano al primo posto: è su questo principio, cuore della diplomazia della Santa Sede, che la delegazione vaticana al World Humanitarian Summit ha basato tutti gli interventi nelle tre tavole rotonde cui ha preso parte durante questa tre giorni di Istanbul. Tre tavole rotonde, con temi importanti: porre fine ai conflitti attraverso la prevenzione; osservare e rispettare le norme internazionali; e l’educazione alla cultura della pace.
Quattro impegni della Santa Sede per la pace nel mondo: li delinea il Cardinal Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, all’apertura della Conferenza Umanitaria Mondiale che si tiene a Istanbul in questi giorni. Una Conferenza su cui lo stesso Papa Francesco ha puntato i riflettori, parlandone sin dal discorso di inizio anno agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede.
Tra i diversi temi da affrontare nelle questione delle crisi umanitarie c’è anche quello spinoso della educazione. 75 milioni di bambini e giovani in età per studiare sono strappati della loro case, dalle loro culture e non conoscono la lingua dei paesi che li ospitano. Il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati ha recentemente curato un rapporto su questo tema: Providing Hope, Investing in the Future: Education in Emergencies & Protracted Crises.
"Nessuna famiglia deve essere privata di una casa, a nessun rifugiato va negato il benvenuto, a nessun ferito siano negate le cure, nessun bambino sia privato della sua infanzia, nessun uomo e nessuna donna vivano senza futuro e a nessun anziano sia negata una dignitosa vecchiaia". Sono le parole di Papa Francesco in un messaggio al “World Humanitarian Summit di Istanbul”, (Istanbul, 23-24 maggio) letto in plenaria dal Segretario di Stato Vaticano, card. Pietro Parolin, rappresentante della Santa Sede al Summit.
Si apre uno degli appuntamenti internazionali più attesi, il primo World Humanitarian Summit, il processo lanciato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban-Ki-moon per riformare il settore umanitario. Molte le associazioni cattoliche che partecipano impegnate nell’affrontare crisi umanitarie e in prima linea il Sovrano Ordine di Malta che ha come obiettivo al Summit di riaffermare i principi cardine dell’azione umanitaria umanità, imparzialità, neutralità e indipendenza.