Da una parte, le Nazioni Unite come sono adesso, con il loro coacervo di lobby che puntano a introdurre i cosiddetti nuovi diritti, a partire dal diritto all’aborto. Dall’altra, le Nazioni Unite come sarebbero dovute essere, rappresentate da due immagini: la famiglia naturale, madre, padre e figlio, al centro del quadro nel grande salone del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, lì dove appunto si riuniscono le Ong accreditate. E la frase del profeta Isaia, scolpita in una parete proprio di fronte all’ingresso: “Forgeranno le loro spade in vomeri e le loro lance in falci; una nazione non alzerà più la spada contro un'altra nazione e non insegneranno più la guerra.”
Con un comunicato breve, in perfetto stile diplomatico, la Santa Sede sottolinea di non opporsi alla presentazione di una risoluzione da parte della Palestina alle Nazioni Unite, che chiedeva di far sventolare anche la bandiera palestinese e quella vaticana, stati Osservatori e non membri, di fronte al Palazzo delle Nazioni Unite (ma il Vaticano ha chiesto di non essere associato alla richiesta). Ma allo stesso tempo non manca di far notare la prassi, che è quella per cui “soltanto le bandiere degli Stati membri sono dispiegate nella sede e negli uffici dell’ONU.” Insomma, la Santa Sede non dice no. Ma non appoggia fino in fondo la richiesta dello Stato palestinese.