Quando Papa Francesco ad Auschwitz ha ascoltato il “De Profundis” letto in polacco (dopo che era stato cantato in ebraico dal rabbino capo di Cracovia), le storie dei giusti e dei sopravvissuti che avrebbe incontrato gli sono sicuramente passate davanti agli occhi. Ma più di tutte, gli sarà passata davanti agli occhi la storia della famiglia Ulma, che proveniva proprio da Markowa. Madre, padre e sei figli uccisi dai nazisti perché nascondevano due famiglie ebree.