Papa Francesco sarebbe probabilmente voluto passare in Vietnam, durante questo lungo viaggio in Asia che lo ha porterà in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore. Ma questa tappa aggiuntiva non è stata possibile, per due ragioni. La prima, sostanziale: non ci sono ancora piene relazioni diplomatiche tra Hanoi e la Santa Sede e dunque un viaggio nel Paese avrebbe avuto delle difficoltà organizzative, oltre a creare un precedente che avrebbe aperto le porte alla Cina, dove invece la Santa Sede vuole regolarizzare tutto con accordi ben precisi. La seconda: che la situazione politica nel Paese è precipitata negli ultimi giorni, il Partito Comunista è vittima di una campagna anticorruzione che sta mietendo vittime illustri ed è anche porto il segretario generale del partito, Nguyen Phu Trong.
Tre celebrazioni, ad Ho Chi Minh, a Phu Cam e ad Hanoi, sono state il culmine del viaggio che l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro vaticano per i rapporti con gli Stati, ha compiuto in Vietnam. Era la prima volta che un officiale vaticano di rango così elevato si recava in Vietnam, ed è il segno che ormai si sta andando spediti verso le piene relazioni diplomatiche, anche se i problemi restano vivi.
Per ora, si parla di un viaggio in Indonesia, Papua Nuova Guinea e Timor Est, come era previsto nel 2020. Ma Papa Francesco potrebbe aggiungere a queste tre tappe un passaggio in Vietnam. C’è un invito, e c’è una occasione: lo stabilimento di un ufficio, dove un rappresentante residente della Santa Sede può lavorare nel Paese. È il passo appena prima delle relazioni diplomatiche, che sono interrotte dal 1975. Se il viaggio avesse luogo, Papa Fracesco sarebbe il primo Papa a visitare Hanoi, e sembra che si stia già lavorando su una bozza di possibile programma. Il viaggio avrebbe luogo ad agosto. Intanto, l’arcivescovo Gallagher sarà in Vietnam ad aprile, e dopo sarà la volta del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano.
Non è una scelta usuale, ma Papa Francesco ha deciso di scrivere una lettera ai cattolici del Vietnam in occasione dell’adozione dell’accordo tra il Governo Socialista del Viet Nam e la Santa Sede per la nomina di un rappresentante residente vaticano ad Hanoi. Una lettera nella quale il Papa auspica che i fedeli cattolici attraverso l’implementazione di condizioni favorevoli per l’esercizio della libertà religiosa, i potranno promuovere dialogo e generare speranza per il Paese”.
Mentre fonti dalla Cina confermano che finalmente è arrivato l’ok degli officiali cinesi alla visita del Cardinale Matteo Zuppi in Cina – ma sarà da definire programma e tema degli incontri – Papa Francesco si prepara ad una estate di intensa attività diplomatica. Il cardinale You non ha esitato a parlare dell’idea di una visita, anche lampo, in Corea del Nord, mentre l’amico russo del Papa, Leonid Sevastyanov, ha messo in luce la possibilità che il Papa incontri di nuovo Kirill in aeroporto, ma questa volta a Mosca.
Venti minuti di incontro a quattr’occhi, per una presa di contatto importante: il presidente della Repubblica Socialista del Vietnam Vo Van Thuong è stato da Papa Francesco con una sua delegazione, pianificando una visita in Vaticano all’interno di un tour in Europa che lo ha portato a toccare Austria e Italia. Ma, soprattutto, per concludere i colloqui per il protocollo che porta alla nomina di un rappresentante residente della Santa Sede ad Hanoi.