“So che stasera fate una veglia di preghiera. E so che altri stanno camminando, che vengono qui. Entrambe le cose sono belle: pregare e camminare! Nella vita devono essere fatte queste due cose: avere il cuore aperto a Dio, perché da Lui riceviamo la forza, e camminare, perché non si può stare fermo nella vita. Un giovane non può ritirarsi all'età di venti anni, deve camminare! Sempre oltre, sempre in salita”. Così il Papa ha salutato - attraverso un videomessaggio a sorpresa - i giovani thailandesi che oggi partecipano alla veglia di preghiera a Bangkok in occasione dell’inizio della visita di Francesco.
“In quanto battezzati siete eredi di un’altra casa, più grande, vale a dire la Chiesa. La Chiesa è la vostra casa. Siete stati fortunati a nascere dal grembo di una Chiesa eroica, ricca dei testimoni luminosi. Penso ai santi Martiri vietnamiti. Penso ai vostri nonni e genitori che hanno sofferto per la guerra, perdendo quasi tutto tranne la loro fede, che vi hanno trasmesso come l’eredità più preziosa. In questa casa della Chiesa potete sempre tornare ad attingere forza e ispirazione per la vostra fede; qui potete sempre formare la vostra coscienza nella dignità; qui ciascuno di voi può trovare la strada della vita secondo la chiamata di Dio”. Lo ha detto il Papa in un videomessaggio inviato in occasione della Giornata della Gioventù che si celebra oggi nelle diocesi settentrionali del Vietnam sul tema “Va’ nella tua casa, dai tuoi”.
Manca davvero poco al viaggio di Papa Francesco in Giappone, dal 23 al 26 novembre. E puntuale, il Pontefice, fa recapitare il suo videomessaggio al popolo giapponese. In lingua spagnola il Papa ribadisce l’immoralità dell’uso delle armi nucleari e il valore di una pace sicura, che non torna indietro.
“Confido che la mia visita contribuisca a mettere in rilievo l’importanza del dialogo interreligioso, della comprensione reciproca e della cooperazione fraterna, specialmente nel servizio ai poveri, ai più bisognosi e nel servizio alla pace”. Sono le parole di Papa Francesco nel videomessaggio indirizzato al popolo della Thailandia, dove si recherà dal 20 al 23 novembre per poi raggiungere il Giappone.
“Vorrei sottolineare in questa occasione, tre aspetti storici che erano presenti dalla fondazione e rimangono ancora pilastri attuali: fede, carità e speranza”. Così il Papa in un videomessaggio in occasione del quinto centenario di fondazione di San Cristobal dell’Avana.
"Fratelli e sorelle ho bisogno di ognuno di voi. Tu, che sei ai piedi della croce, forse solo, isolato, abbandonato, senzatetto, espulso dal tuo paese, vittima di alcol, prostituzione, malattia. Dio ascolta in particolare la tua preghiera. Il mondo soffre e la tua preghiera muove il Signore. Tu che sei piccolo, sei povero, fragile, sei il tesoro della Chiesa. Sei nel cuore del Papa, nel cuore di Maria, nel cuore di Dio". Papa Francesco invia un videomessaggio in spagnolo ai partecipanti al “Raduno Fratello 2019”, organizzato dall’Associazione Fratello presso il Santuario di Lourdes, in Francia, dal 14 al 17 novembre, in occasione della Terza Giornata mondiale dei poveri, che si celebra domenica 17 novembre 2019.
Onestà, coraggio e responsabilità sono le tre parole chiave per affrontare il tema del cambiamento climatico: lo dice Papa Francesco in un videomessaggio inviato ad Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, in occasione del Climate Action Summit, il summit di azione sul clima, in programma il 23 e 24 settembre.
Come per il Mozambico e il Madagascar, Papa Francesco ha voluto inviare un videomessaggio di saluto al popolo delle Isole Mauritius che visiterà il prossimo 9 settembre.
Papa Francesco “non esclude nessuno” in un video inedito fatto per preparare la prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, domenica 29 settembre 2019. Il tema è “Non si tratta solo di migranti” che, questo mese, è sviluppato nel sottotema “Si tratta di non escludere nessuno”.
“Sulle orme del mio santo predecessore Giovanni Paolo II vengo come pellegrino di pace e di fratellanza, in un mondo che ne ha tanto bisogno. Come cristiani e musulmani crediamo in Dio Creatore e Misericordioso, che ha creato gli uomini e li ha posti nel mondo perché vivano da fratelli, rispettandosi nelle diversità e aiutandosi nelle necessità. Egli ha affidato loro la terra, nostra casa comune, per custodirla con responsabilità e conservarla per le future generazioni”. È questo il cuore del videomessaggio di Papa Francesco inviato al popolo del Marocco nell’imminenza del viaggio Apostolico che il Pontefice compirà dal 30 al 31 marzo.
A Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, viene inaugurato un nuovo centro sanitario pediatrico, ristrutturato e ampliato per volontà di Papa Francesco.
La dignità della persona non si perde mai, anche quando si commette “il peggiore dei crimini”. Perché “la vita è un dono da proteggere ed è fonte di tutti gli altri doni e di tutti gli altri diritti”.
“Porto nel cuore la visita che ho appena compiuto negli Emirati Arabi Uniti e la calorosa accoglienza che ho ricevuto. Ho incontrato un Paese moderno, che guarda al futuro, senza dimenticare le radici. Un Paese dove si cerca di trasformare in fatti e iniziative concrete le parole tolleranza, fratellanza, rispetto reciproco, libertà. Ho visto che anche nel deserto i fiori germogliano e crescono. E sono tornato a casa con la speranza che tanti deserti nel mondo possano fiorire”. Così Papa Francesco nel videomessaggio inviato ai partecipanti al VII World Government Summit che si sta svolgendo a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.
Gli Emirati Arabi Uniti sono una "terra che cerca di essere un modello di convivenza, di fratellanza umana e di incontro tra diverse civiltà e culture, dove molti trovano un posto sicuro per lavorare e vivere liberamente, nel rispetto delle diversità". Lo ha detto il Papa nel videomessaggio registrato in occasione del prossimo viaggio negli Emirati che si terrà dal 3 al 5 febbraio.
“Il Principe della pace doni all’Egitto, al Medio Oriente e a tutto il mondo il dono della pace e della prosperità”. È l’augurio di Papa Francesco espresso nel videomessaggio alla Chiesa Copta Ortodossa d’Egitto, nella Solennità del Natale, in occasione della dedicazione della nuova Cattedrale della Natività che sorge nella nuova capitale amministrativa vicino a Il Cairo e alla quale sono presenti anche il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e Tawadros II, Patriarca della Chiesa copto-ortodossa d’Alessandria.
Indigenza, dominio della tecnologia, riduzione dell’uomo a consumatore: Papa Francesco identifica in questi tre fattori alcune delle ragioni per cui a uomini e donne non è permesso mettere a frutto la loro libertà. E lo fa in un videomessaggio indirizzato Festival di Dottrina Sociale di Verona, la cui ottava edizione comincia stasera, con tema principale – appunto – “Il rischio della libertà”.
Seguire l’esempio di Maria, “mettersi in dialogo con Dio, al servizio del prossimo, in atteggiamento di ascolto”, proprio come ha fatto lei. Papa Francesco invia un videomessaggio ai giovani in preparazione alla XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù 2019 - che sarà celebrata a Panama a gennaio - incentrato sul tema: “Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola”. Con l’esempio di Maria i giovani “potranno cambiare il mondo”, grazie alla “rivoluzione del servizio”.
“Catechista è una vocazione: essere catechista, questa è la vocazione, non lavorare da catechista. Badate bene, non ho detto fare i catechisti, ma esserlo, perché coinvolge la vita. Si guida all’incontro con Gesù con le parole e con la vita, con la testimonianza”. Sono le parole di Papa Francesco contneute nel videomessaggio rivolto ai partecipanti al Convegno internazionale “Il catechista, testimone del mistero”, organizzato dal Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione.
“In tempi di oscurità, violenza e persecuzione, la fiamma della libertà non si estingue, ma ispira la speranza di un futuro in cui la dignità data da Dio a ciascuna persona sia rispettata e tutti ci sentiamo chiamati a collaborare alla costruzione di una società giusta e fraterna”.
“Cari giovani, vi incoraggio a innamorarvi di Gesù e ad avere un impegno sempre più concreto al servizio della Chiesa in questa Cuba di oggi, senza paura di ascoltare la chiamata di Dio nelle situazioni che vi si presentano tutti i giorni”. E’ l’appello che Papa Francesco rivolge ai giovani cubani nel videomessaggio inviato in occasione dell’Incontro dei Responsabili della Pastorale giovanile cubana.