I martiri del Giappone come i martiri di oggi. Dopo la visita al memoriale della bomba di Nagasaki, Papa Francesco va al memoriale di San Paolo Miki e compagni, uccisi nel XVI secolo, e li unisce idealmente ai martiri del XXI secolo, chiede di alzare la voce perché “la libertà religiosa sia garantita a tutti e in ogni angolo del pianeta”, ma anche contro la manipolazione delle religioni.
Costruire la fiducia tra le nazioni, perché ci sia un equilibrio non basato sulle armi, l’unico che può creare la pace: era il sogno di San Giovanni XXIII nella Pacem In Terris, e lo riprende Papa Francesco all’Atomic Bomb Hypocenter di Nagasaki, per un appello contro le armi nucleari che era attesissimo dall’inizio del viaggio in Giappone.
Il Papa visiterà la Thailandia dal 20 al 23 novembre e il Giappone dal 23 al 26 novembre: ‘Proteggere ogni vita’ è il motto del viaggio nello stato nipponico con tappe a Hiroshima e Nagasaki, città devastate dalla bomba atomica.
Hibakusha è un termine giapponese che significa “persona colpita dalla bomba”. Dallo sganciamento delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, è diventato un termine tristemente noto e sta ad indicare i sopravvissuti. Che non furono solo giapponesi. C’erano, infatti, molti coreani deportati in Giappone. Anche loro furono colpiti dalla bomba atomica. E alcuni di questi sopravvissuti potrebbero essere portati a Nagasaki.
Anche la Chiesa Cattolica Giapponese recepisce le direttive emerse dal summit antipedofilia presieduto dal Papa a febbraio e ha deciso quindi di aprire una istruttoria sulle accuse di abusi sessuali su minori da parte di membri del clero nelle 16 diocesi che compongono la Chiesa locale.
Ancora non è ufficiale il viaggio, né il programma. Ma Papa Francesco ha già annunciato informalmente che andrà in Giappone, ed è quasi certo che sarà a Nagasaki. E lì, sottolinea con ACI Stampa l’arcivescovo Joseph Mitsuaki Takami, troverà ad attenderlo “una storia di cristianesimo ininterrotta da quattrocento anni”. Una storia di martiri, di testimonianza, di quella che è la città con la tradizione più cattolica del Giappone.
Niente è ancora ufficiale, e ogni annuncio è prematuro. Ma in Giappone, i grandi preparativi per la visita di Papa Francesco sono già cominciati. Tutto, ovviamente, a livello informale. I vescovi della Conferenza Episcopale ne hanno parlato informalmente la scorsa settimana, durante la loro assemblea generale, e hanno cominciato a pensare a un primo programma.