Dal Paese delle Croci alla Terra di Maria. Il viaggio di Papa Francesco nelle Repubbliche del Baltico, dal 22 al 25 settembre, rappresenta un percorso tra tante gradazioni di cattolicesimo e di fede, in quei Paesi dove il comunismo è passato come schiacciasassi che voleva annientare, i russi come padroni anche in tempo di zar e la Riforma Protestante con la violenza che era propria di quei secoli.
Papa Francesco sarà nei Paesi Baltici dal 22 al 25 settembre, e la tappa in Lettonia sarà quella del dialogo ecumenico. Tanto che l’incontro sarà nella cattedrale luterana che in realtà fu la prima cattedrale cattolica, e dove ancora è il battistero in cui furono battezzati i primi cristiani. A raccontarlo è l’arcivescovo luterano Janis Vanags. Sarà lui ad accogliere Papa Francesco. E lo farà con “gioia”, testimoniando con le sue parole che il dialogo ecumenico è davvero vivo in Lettonia.
Sette discorsi, due omelie, un programma intenso che va dal Santuario Mater Misericordiae e l’incontro con i giovani a Vilnius fino all’incontro ecumenico e la Messa finale a Tallinn: questo sarà in sintesi il viaggio di Papa Francesco nel Baltico.
“Per crucem, ad astra”, attraverso la croce verso le stelle: il motto del Beato Teofilius Matulionis, martire del comunismo beatificato esattamente un anno fa, rappresenta forse la più perfetta sintesi della vita del Beato. E Papa Francesco in una particolare occasione durante il suo viaggio in Lituania del 22-23 settembre prossimi.
Il vescovo Philippe Jourdan, amministratore apostolico dell’Estonia, sottolinea con ACI Stampa che il motto del viaggio del Papa in Estonia è “Svegliati, cuore mio”, e vuole essere un richiamo al popolo estone a risvegliare la propria fede.
C’era persino il progetto di una facoltà ecumenica presso l’Università Statale, poi fermatosi a causa della burocrazia. Resta che Cattolici e Protestanti, in Lettonia, collaborano, sono vicini, condividono le stesse battaglie. E sarà questo che Papa Francesco vedrà, quando visiterà il Paese il prossimo settembre. Lo racconta ad ACI Stampa l’arcivescovo Zbignevs Stankevics di Riga.
Venticinque anni dopo il viaggio di San Giovanni Paolo II, la Lituania è profondamente cambiata. In tutto: dall’economia alla fede, dalla società alla vita quotidiana. Ma solo una cosa non è cambiata: il bisogno di speranza, la necessità che questa speranza venga da Dio. Lo racconta ad ACI Stampa l’arcivescovo Gintaras Grusas, di Vilnius. Americano della diaspora, fu tra gli organizzatori del primo viaggio di un Papa nel Baltico. Oggi, si trova ad affrontare la stessa sfida da arcivescovo, in un mondo completamente diverso.
L’Estonia si prepara a ricevere Papa Francesco con una mostra lui dedicata, che sarà a Tallinn, Tartu e Parnu. La mostra, cominciata nel giorno di Pentecoste, ha l’obiettivo di raccontare la vita di Papa Francesco, presentandolo ai fedeli di Estonia.
È cominciato il reclutamento dei volontari: ne servono circa mille. Il programma definitivo è ancora in via di elaborazione, anche se alcune cose sono già certe. Ma si sa già che c’è bisogno del contributo di tutti. Anche economico. È per questo che tutte le chiese in Lituania parteciperanno alla raccolta fondi per il viaggio di Papa Francesco.
Da una parte, la necessità di ravvivare la fede. Dall’altra, quella di mettere in guardia dai pericoli della secolarizzazione. Così si configura il viaggio di Papa Francesco nei Paesi Baltici. Dal 22 al 25 settembre, Papa Francesco sarà in Lituania, Lettonia ed Estonia, tre Paesi fortemente differenti, uniti però dalla geopolitica, e sotto la cura del nunzio Pedro Lopez Quintana, che dal 2014 è ambasciatore del Papa in tutti e tre i Paesi.
“Il cuore spirituale della Lettonia”. Così l’arcivescovo Zbignevs Stankevics di Riga definisce il Santuario di Aglona, una costruzione stile barocco del XVII secolo che da sempre attira tutti, cattolici e protestanti, ortodossi e non credenti, in quello che è un vero e proprio pellegrinaggio ecumenico. E da lì, ieri, è partito un pellegrinaggio di 100 giorni a marcare i 100 anni di indipendenza del Paese.
Dalla roccaforte del cattolicesimo in tempi di comunismo al Paese a maggioranza protestante, fino al Santuario mariano di Aglona alla Collina delle Croci: Papa Francesco sarà nei Paesi Baltici a settembre, dal 22 al 25 per celebrare i 100 anni dall’indipendenza delle tre nazioni, ma soprattutto per riconfermare nella fede le tre Repubbliche Baltiche che ricevettero 25 anni fa la visita di San Giovanni Paolo II.