“Il Vangelo che abbiamo appena ascoltato ci invita a metterci in movimento e guardare al futuro per incontrarci con la cosa più bella che vuole regalarci: la venuta definitiva di Cristo nella nostra vita e nel nostro mondo. Diamogli il benvenuto in mezzo a noi con immensa gioia e amore, come solo voi giovani sapete fare!”. Lo ha detto il Papa nell’omelia della Messa con i giovani celebrata nella Cattedrale di Bangkok.
Il primo capo non cristiano ricevuto da un Papa fu un re thailandese, Chulanongkorn, che nel 1897 andò in visita da Leone XIII. Nell’università più antica e prestigiosa della Thailandia, che prende il nome da quel re, noto per la tolleranza e per aver abolito la schiavitù, Papa Francesco lancia un appello ad assumere “un protagonismo deciso sulla via del dialogo e della mutua comprensione.
“Il nostro incontro di oggi ha luogo nel Santuario del Beato Nicolás Bunkerd Kitbamrung, che ha dedicato la sua vita all’evangelizzazione a alla catechesi, formando discepoli del Signore, soprattutto qui in Tailandia, come anche in parte del Vietnam e lungo la frontiera con il Laos, e coronò la sua testimonianza a Cristo con il martirio.
L'incontro con i sacerdoti, i religiosi, le religiose, i seminaristi e i catechisti di Bangkok è il primo impegno del terzo giorno del Pontefice in terra thailandese. Il Papa viene accolto nella Parrocchia di San Pietro, di fronte al Santuario del Beato Nicolas Bunkered Kitbamrung, primo sacerdote martire thailandese.
Entrare nella pelle dell’altro: è l’obiettivo del lavoro del movimento dei Focolari in Thailandia, impegnati nel loro carisma dell’unità e affinché tutti siano uno. La Thailandia è infatti una società plurale, considerata un esempio di armonia nel continente asiatico tanto che viene chiamata “la nazione del sorriso” o la “terra della libertà”, ma anche “la terra dei vestiti gialli”, prendendo in considerazione il colore delle tonache dei monaci buddhisti. Eppure, è anche una società dalle mille contraddizioni, con una moneta forte, un governo guidato da un militare ma democratico dopo anni in cui i militari hanno dominato la scena, e un re che ha fatto del dialogo una cifra del suo lavoro di governo. Tutto questo trova Papa Francesco in Thailandia.
Il Vangelo è “intessuto di domande che cercano di mettere in crisi, di scuotere e di invitare i discepoli a mettersi in cammino, per scoprire quella verità capace di dare e di generare vita; domande che cercano di aprire il cuore e l’orizzonte all’incontro con una novità molto più bella di quanto si possa immaginare”.
Papa Francesco incontra il personale medico del St.Louis Hospital a Bangkok. Incontra circa 700 persone tra medici, infermieri e personale infiermieristico. E infine, abbraccia anche i malati.
"Quando abbiamo l’opportunità di riconoscerci e di apprezzarci, anche nelle nostre differenze, offriamo al mondo una parola di speranza capace di incoraggiare e sostenere quanti si trovano sempre maggiormente danneggiati dalla divisione. Possibilità come queste ci ricordano quanto sia importante che le religioni si manifestino sempre più quali fari di speranza, in quanto promotrici e garanti di fraternità". Lo ha detto Papa Francesco nel corso del suo discorso a Bangkok rivolto al Patriarca Supremo dei Buddisti Somdet Phra Ariyavongsagatanana IX.
Nella Thailandia accogliente, meta privilegiata per i rifugiati dei Paesi limitrofi, soprattutto il Myanmar, Papa Francesco rilancia ancora una volta il suo appello per l’accoglienza, chiede “che la comunità internazionale agisca con responsabilità e lungimiranza”, e spera che “possa risolvere i problemi che portano a questo tragico esodo che promuova una migrazione sicura, ordinata e regolata”. Un modello per il mondo, affinché tutti siano “artigiani dell’ospitalità”.
“So che stasera fate una veglia di preghiera. E so che altri stanno camminando, che vengono qui. Entrambe le cose sono belle: pregare e camminare! Nella vita devono essere fatte queste due cose: avere il cuore aperto a Dio, perché da Lui riceviamo la forza, e camminare, perché non si può stare fermo nella vita. Un giovane non può ritirarsi all'età di venti anni, deve camminare! Sempre oltre, sempre in salita”. Così il Papa ha salutato - attraverso un videomessaggio a sorpresa - i giovani thailandesi che oggi partecipano alla veglia di preghiera a Bangkok in occasione dell’inizio della visita di Francesco.
La creazione a cardinale dell’arcivescovo di Bangkok François Xavier Kriengsak Kovithavanij nel 2014 poteva rappresentare una sorpresa. Ma non lo era davvero. L’arcivescovo si era fatto apprezzare al Sinodo per la Parola di Dio del 2012, in cui aveva parlato dell’evangelizzazione attraverso le piccole comunità. Era una persona conosciuta e rispettata tra la sua gente. E guidava un gregge cattolico piccolissimo, di meno dell’1 per cento della popolazione.
L’aereo con a bordo Papa Francesco è atterrato poco dopo le 6 ora italiana all’aeroporto di Bangkok, Il Pontefice è stato accolto da un membro del Consiglio della Corona che gli ha offerto un omaggio floreale e dalla cugina suor Ana Rosa Sivori, missionaria, che farà da interprete nel corso del viaggio nel Paese.
E' il Giappone la seconda e ultima tappa del viaggio apostolico di Papa Francesco che prenderà il via questa sera con la partenza dall'aeroporto di Fiumicino.
Manca davvero poco al viaggio di Papa Francesco in Giappone, dal 23 al 26 novembre. E puntuale, il Pontefice, fa recapitare il suo videomessaggio al popolo giapponese. In lingua spagnola il Papa ribadisce l’immoralità dell’uso delle armi nucleari e il valore di una pace sicura, che non torna indietro.
La Thailandia sarà la prima tappa del viaggio apostolico di Papa Francesco che inizierà mercoledì. Già visitata da Giovanni Paolo II nel maggio 1984, il Paese asiatico è una monarchia parlamentare: sul trono siede dal 13 ottobre 2016 Re Rama X.
“Confido che la mia visita contribuisca a mettere in rilievo l’importanza del dialogo interreligioso, della comprensione reciproca e della cooperazione fraterna, specialmente nel servizio ai poveri, ai più bisognosi e nel servizio alla pace”. Sono le parole di Papa Francesco nel videomessaggio indirizzato al popolo della Thailandia, dove si recherà dal 20 al 23 novembre per poi raggiungere il Giappone.
La Thailandia e il Giappone attendono Papa Francesco. E lo potranno accogliere a breve: il Pontefice, infatti, partirà alla volta dei due Paesi il prossimo 19 novembre. Nel Regno della Thailandia, il Papa si fermerà dal 20 al 23 novembre, per poi spostarsi in Giappone e visitare Tokyo, Nagasaki e Hiroshima dal 23 al 26 novembre. La Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto oggi il programma ufficiale.
Papa Francesco è appena rientrato in Vaticano dall’Africa ed ecco per il Pontefice l’annuncio di un nuovo viaggio apostolico internazionale. Francesco dal 19 al 26 novembre 2019 si recherà in Thailandia e in Giappone.