Durante il suo recente viaggio apostolico in Thailandia e Giappone, Papa Francesco ha salutato un gruppo di 48 gesuiti provenienti dall’area del sud-est asiatico. Con loro si è trattenuto a Bangkok per una conversazione nella quale ha toccato vari temi. Poi, alla fine della tappa giapponese del viaggio, il Papa ha dedicato l’ultima giornata a una visita presso la Sophia University di Tokyo, retta dalla Compagnia di Gesù. Qui ha celebrato la Messa con i gesuiti della comunità, pronunciando un’omelia pubblicata oggi da "La Civiltà Cattolica".
Papa Francesco, come è solito fare alla fine di ogni suo viaggio, incentra la catechesi dell'Udienza Generale, in Piazza San Pietro, sulle tappe principali del suo 32esimo viaggio apostolico in Thailandia e Giappone. Papa Francesco ha fatto ritorno ieri sera a Casa Santa Marta, questi giorni per lui sono stati "un dono del quale sono tanto grato al Signore".
C’è sempre la presunzione di innocenza, per le cinque persone sospese nell’ambito di una indagine del Promotore di Giustizia su un acquisto di un immobile di pregio a Londra a seguito di due perquisizioni in Segreteria di Stato e nell’Autorità di Informazione Finanziaria vaticana. Ma Papa Francesco ci tiene a sottolineare che “è la prima volta che in Vaticano la pentola viene scoperchiata da dentro e non da fuori”.
L’ultimo martire beatificato fu un samurai che non morì ucciso, ma morì a causa della persecuzione nelle Filippine, dove era giunto in esilio con altri cristiana. Justus Takayama Ukon, il samurai di Cristo, si è aggiunto nel 2017 alla schiera di martiri giapponesi, a centinaia, tutti periti tra il XVI e il XVIII secolo. E la sua storia, come quella di tutti gli altri periti per non abiurare la loro fede, sta a raccontare come il Giappone sia davvero una storia di martiri.
Papa Francesco termina il suo 32esimo viaggio apostolico in Thailandia e in Giappone. Sono stati giorni intensi, ricchi di incontri e di emozioni. Il Papa all'aeroporto di Tokyo-Haneda,si congeda dai Vescovi del Giappone, dalle delegazioni e sale per ultimo a bordo sull'aereo che lo riporterà a Roma, precisamente all'aeroporto di Fiumicino.
La visita all'Università Sophia di Tokyo - fondata dai Gesuiti nel 1913 - è stato l'ultimo appuntamento del viaggio apostolico del Papa in Giappone.
Ricordare padre Pedro Arrupe è tenere vivo il ricordo di uno dei Superiori generali della Compagnia di Gesù che, con il proprio essere, ha lasciato un segno concreto nell'attuale apostolato di questa Congregazione religiosa.
Papa Francesco ha incontrato i membri della sede di Sendai, in Giappone, della fondazione Scholas Occurrentes, un progetto che sempre sostiene, incontrandone i membri a Tokyo. Si tratta, per la fondazione, della tredicesima sede, la prima in Asia. L’inaugurazione è avvenuta nella mattinata del 25 novembre, al termine della prima esperienza educativa della fondazione in Giappone, cui hanno partecipato giovani tra i 15 e i 18 anni e diverse comunità religiose di Tokyo, Osaka, Chiba, Saitama e Gunma.
Incontrando autorità politiche e diplomatiche del Giappone, Papa Francesco chiede che “la dignità umana sia al centro di ogni attività” sia essa politica, sociale ed economica”, e fa un appello per la cura di “giovani, che spesso si sentono oppressi dalla crescita” e per gli anziani.
“Molte persone si sentono confuse e inquiete, sono oppresse dalle troppe esigenze e preoccupazioni che tolgono loro la pace e l’equilibrio. Come balsamo risanatore suonano le parole di Gesù che ci invitano a non agitarci e ad avere fiducia”.
Papa Francesco a Tokyo incontra i giovani nella Cattedrale di Santa Maria Immacolata. Un incontro gioioso quello nella cattedrale ritenuta una delle architetture più interessanti di Tokyo realizzata dall'architetto Kenzo Tange. "Questo incontro è una festa perché stiamo dicendo che la cultura dell’incontro è possibile, non è un’utopia, e che voi giovani avete la speciale sensibilità per portarla avanti", commenta il Pontefice.
Dopo le immagini toccanti di Nagasaki ed Hiroshima, Papa Francesco incontra - stavolta a Tokyo - le vittime del triplice disastro: il terremoto del 2011 che scatenò uno tsunami che diede il via al disastro nucleare della centrale di Fukushima uccidendo almeno 18.000 persone.
Il Parco del Memorale della pace di Hiroshima sorge proprio nel luogo in cui quel 6 agosto 1945 esplose la bomba atomica. Papa Francesco arriva al Memoriale intorno alle 18.40 ( 10.40 di Roma), lo aspettano circa 1300 persone tra fedeli, leader religiosi e vittime di quel terribile ordigno.
La messa domemicale Papa Francesco l'ha celebrata nella città di Nagasaki il Papa la dice nello stadio di Baseball subito dopo il pranzo in arcivescovado.
I martiri del Giappone come i martiri di oggi. Dopo la visita al memoriale della bomba di Nagasaki, Papa Francesco va al memoriale di San Paolo Miki e compagni, uccisi nel XVI secolo, e li unisce idealmente ai martiri del XXI secolo, chiede di alzare la voce perché “la libertà religiosa sia garantita a tutti e in ogni angolo del pianeta”, ma anche contro la manipolazione delle religioni.
Costruire la fiducia tra le nazioni, perché ci sia un equilibrio non basato sulle armi, l’unico che può creare la pace: era il sogno di San Giovanni XXIII nella Pacem In Terris, e lo riprende Papa Francesco all’Atomic Bomb Hypocenter di Nagasaki, per un appello contro le armi nucleari che era attesissimo dall’inizio del viaggio in Giappone.
Ad Hiroshima, negli anni della Seconda Guerra Mondiale, c’era una piccola comunità di otto gesuiti. Il loro presbiterio si trovava proprio sul raggio di devastazione della bomba atomica sganciata sulla città il 6 agosto 1945. Ma loro rimasero miracolosamente tutti illesi. E attribuirono il miracolo al fatto che vivevano ogni giorno il mistero di Fatima.
É una storia tutta da scoprire per noi occidentali. La storia delle persecuzioni dei cristiani in Giappone, una storia che Papa Francesco ha spesso ricordato parlando di quei “cristiani nascosti” che hanno saputo mantenere e trasmettere la fede anche in tempo di persecuzione e senza sacerdoti.
Papa Francesco è arrivato questa mattina a Tokyo, in Giappone, seconda e ultima tappa del suo viaggio apostolico in Asia. Il Pontefice, trasferitosi alla Nunziatura Apostolica, ha subito incontrato i membri della Conferenza Episcopale Giapponese.
In una squallida stanza nella fredda Varsavia degli anni Settanta, dove una prostituta fa entrare un cliente, un turista giapponese attonito, appare all'improvviso il volto scavato, sofferente e allo stesso tempo luminoso di padre Massimiliano Kolbe.