Tre anni fa, Papa Francesco concludeva il viaggio in Romania con una beatificazione celebrata a Blaj, la piccola Roma, dopo aver celebrato tutte le anime della nazione nel cuore dell’Europa. Tre anni dopo, il ricordo di quella visita è ancora vivo, tanto che nei luoghi toccati da Papa Francesco si moltiplicano le iniziative a seguito della visita.
Quando Papa Francesco è stato a Blaj, in Romania, il 2 giugno 2019, ha prima beatificato sette martiri greco-cattolici, e poi ha terminato il viaggio incontrando nella chiesa dedicata a Sant’Andrea e al beato Ioan Suciu la comunità rom locale. C’è un filo rosso tra i due eventi, perché il beato Suciu era uno dei beati proclamati dal Papa, ed era colui che andava a giocare tra i bambini di quella antica comunità, che faceva una pastorale tutta dedicata a loro, e in un periodo in cui i rom erano considerati discriminati.
La Civiltà Cattolica ha pubblicato stamane - come di consueto - il resoconto del Direttore P. Antonio Spadaro sull'incontro tra il Papa e i Gesuiti di Romania. L'incontro - di cui ACI Stampa ha dato anticipazioni lo scorso 5 giugno - ha avuto luogo durante il recente viaggio apostolico del Pontefice.
L’obiettivo è quello di camminare insieme, come diceva il motto stesso della visita di Papa Francesco. Perché, spiega l’arcivescovo Ioan Robu, la visita di Papa Francesco ha dato speranza, ha permesso di guardare la Romania da un altro punto di vista.
In Romania, “l’unione tra tutti i cristiani, pur incompleta, è basata sull’unico Battesimo ed è sigillata dal sangue e dalla sofferenza patita insieme nei tempi oscuri della persecuzione, in particolare nel secolo scorso sotto il regime ateistico”. Come di consueto, Papa Francesco parla del suo ultimo viaggio apostolico nella prima udienza generale dopo il suo ritorno.
L’invito a guardarsi dall’indifferenza; la necessità di portare avanti una cultura dell’incontro; l’attenzione per la pecora smarrita ecclesiale. Come fa sempre durante i viaggi apostolici, Papa Francesco ha incontrato i confratelli gesuiti di Romania, nel pomeriggio del 31 maggio. Padre Marius Talos era uno di questi gesuiti e racconta ad ACI Stampa quello che è successo in quell’ora di colloquio nella nunziatura di Bucarest.
Un viaggio che è stato quasi un completamento di quello di Giovanni Paolo II venti anni fa quello di Francesco in Romania.
Non solo il viaggio in Romania. Nella conferenza stampa in aereo al termine di tre intensi giorni di viaggio, Papa Francesco parla anche del suo rapporto con Benedetto XVI, che ad ogni incontro lo rende “forte”; chiede ai giornalisti di pregare per l’Europa, perché non sia vittima di ideologie e ammonisce i politici affinché non diffondano “odio e paura” ma “speranza”; auspica, nella Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, una comunicazione che sia meno di contatti e più di contenuto; e delinea ancora una volta il cammino ecumenico, da fare insieme al di là delle divergenze teologiche, e invita al “rapporto della mano tesa”.
Papa Francesco si congeda dalla Romania. Termina qui il suo 30esimo viaggio apostolico. Tre giorni intensi di celebrazioni e appuntamenti. Papa Francesco è stato il secondo Papa a visitare la Romania, dopo San Giovanni Paolo II, vent’anni fa.
Una torta che rappresenta un cuscino rosso e decorata di rose bianche è stata appositamente preparata per Papa Francesco e il suo seguito a Blaj. La torta ha concluso il pranzo che Papa Francesco e il suo seguito hanno avuto nella cittadina, dopo la beatificazione dei sette martiri greco-cattolici.
L’ultimo impegno di Papa Francesco in Romania è l’incontro con la comunità Rom di Blaj nella nuova chiesa dedicata a S. Andrea Apostolo e al Beato Ioan Suciu. Il quartiere Barbu Lautaru, dove risiedono i Rom, è il più antico quartiere di Blaj.
Iuliu Hossu, Vasile Aftenie, Ioan Bălan, Valeriu Traian Frenţiu,. Ioan Suciu, Tit Liviu Chinezu e Alexandru Rusu.
Il pomeriggio di Papa Francesco a Iasi, in Romania, inizia con la visita privata alla Cattedrale di Santa Maria Regina. Poi, l’evento che chiude la giornata è l’incontro Mariano con la gioventù e le famiglie presso il Palazzo della Cultura.
La seconda giornata di Papa Francesco in Romania inizia al Santuario Mariano di Şumuleu Ciuc, in Transilvania, dove è giunto da Bucarest per la celebrazione della Messa.
Tutta mariana la omelia della messa che Papa Francesco celebra a Bucarest nella cattedrale cattolica dedicata a san Giuseppe, nella festa della visitazione di Maria.
È il primo pomeriggio di Papa Francesco in Romania. Un pomeriggio intenso, pieno di incontri, che si concluderà con la Santa Messa. Il Pontefice incontra privatamente il Patriarca di Romania, Sua Beatitudine Daniel, nella sede del Patriarcato Ortodosso Romeno. In seguito, l’incontro con il Sinodo Permanente della Chiesa Ortodossa Romena e infine la recita della preghiera del Padre Nostro presso la nuova Cattedrale Ortodossa.
Dopo la visita di cortesia al Presidente della Romania, Klaus Werner Iohannis, Papa Francesco ha incontrato il Primo Ministro Vasilica Viorica Dăncilă. Al termine ha avuto luogo l’incontro del Pontefice le Autorità, i rappresentanti della Società Civile e il Corpo Diplomatico.
L’aereo con a bordo Papa Francesco è atterrato poco fa all’Aeroporto Internazionale Henri Coanda-Otopeni di Bucarest.
E’ iniziato il 30/mo viaggio apostolico di Papa Francesco: meta la Romania, dove l’aereo papale è atteso intorno alle 10,30 ora di Roma.
Il Papa “vuole farsi pellegrino per condividere il cammino di quelle comunità cristiane, quello della comunità civile, della società in Romania; vuole farsi pastore per incoraggiare nelle fede i suoi fratelli e le sue sorelle, tenendo conto anche della ricchezza delle espressioni e dei riti che caratterizzano la Chiesa in Romania.