I giovani come speranza nel discorso di Papa Francesco alle autorità del Myanmar, e i giovani come lieto annuncio nella Messa che conclude il primo viaggio di un Papa nel Paese: Papa Francesco guarda al futuro, lasciando alle spalle sessanta anni di dittatura militare, ma anche le controversie di una difficile ricostruzione.
In più di 470 anni di storia, mai i gesuiti avevano avuto un sacerdote proveniente dal Myanmar. Ma il 25 maggio 2013 fu ordinato padre Wilbert Mireh. Oggi, padre Mireh è incaricato di una scuola inglese, e lavora nella sua parrocchia di Loikaw. Ci sarà anche lui nel gruppo di una trentina di gesuiti che incontrano Papa Francesco oggi a Yangon, in uno degli ultimi incontri del Papa poco prima della sua partenza per il Bangladesh.
“L’arduo processo di costruzione della pace e della riconciliazione nazionale può avanzare solo attraverso l’impegno della giustizia e dei diritti umani”. Papa Francesco vola a Naw Pyi Taw, la capitale del Myanmar, e lì incontra il Consigliere di Stato Aung San Suu Kyi, il presidente Htin Kew e le autorità. E si rivolge loro con un breve discorso, in cui i sottintesi parlano più di quello che è viene espresso.
“Quanto è bello quando i fratelli sono uniti”. È il salmo che Papa Francesco ha pensato, e riportato, durante il breve incontro con il tavolo interreligioso, nell’arcivescovado di Yangon.
Il primo incontro del viaggio di Papa Francesco in Myanmar è stato con i vertici militari dell’esercito. L’incontro, in forma strettamente riservata, è avvenuto nell’Arcivescovado di Yangon.
E’ iniziato il 21° Viaggio Apostolico Internazionale di Papa Francesco alla volta del Mynamar e del Bangladesh, dal 27 novembre al 2 dicembre. L’aereo, un A330 dell’Alitalia, è decollato dall’aeroporto internazionale di Roma-Fiumicino alle ore 22e10. L’atterraggio all’aeroporto internazionale di Yangon è previsto per le ore 13,30 di domani (le 8.00, ora di Roma).
Il Papa sarà in Myanmar e Bangladesh per “esprimere vicinanza e sostegno” alla comunità cristiana e per “essere una presenza di pace e riconciliazione e solidarietà” nella nella società: lo dice il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, in una intervista al Centro Televisivo Vaticano alla vigilia del viaggio di Papa Francesco.
Viaggio in Myanmar, tre richieste per il Papa: quella di non usare il termine Rohingya durante il viaggio; quella di includere un incontro riservato con il generale dell’esercito del Myanmar; e quella di aggiungere un incontro con i leaders del tavolo del dialogo interreligioso. Questo ha domandato il Cardinale Charles Maung Bo a Papa Francesco, alla vigilia del viaggio del Papa in Myanmar.
“Vengo a proclamare il Vangelo di Gesù Cristo, un messaggio di riconciliazione, di perdono e di pace”.
Un appello alla riconciliazione, a guarire le ferite, a chiudere per sempre con i disorsi di incitamento all’odio: il Cardinal Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, il primo cardinale del Myanmar della storia, scrive una lettera ai suoi concittadini alla vigilia del viaggio di Papa Francesco.
Papa Francesco sarà in Myanmar dal 27 al 30 novembre, e in Bangladesh dal 30 novembre al 2 dicembre: lo annuncia Greg Burke, direttore della Sala Stampa vaticana, che diffonde anche i due loghi della visita.