Papa Francesco incentra la meditazione di questo mercoledì sul suo recente Viaggio Apostolico in Bahrein. Ma prima il Papa ci tiene a precisare: "Vorrei attirare l'attenzione su due bambini che sono venuti qui, loro sono venuti direttamente senza chiedere permesso, con Dio dobbiamo fare così, mi ha fatto bene vedere la fiducia di questi due bambini. Avviciniamoci così al Signore, con libertà". Dice così il Papa riferendosi a due bambini che hanno partecipato con lui sul palco dell'Udienza Generale in Piazza S.Pietro.
Papa Francesco si accende all’ultima domanda, quando gli viene chiesto cosa può imparare la Germania in pieno cammino sinodale, ma che perde 300 mila fedeli l’anno, dalla vibrante, seppur piccola, minoritaria ed emarginata, Chiesa del Bahrein. E il Papa sottolinea di nuovo che in Germania c’è “già una Chiesa Evangelica”, e che lui vuole che la Chiesa sia cattolica, perché “adesso ci mettiamo in discussioni epiche, ma la radice della conversione è lo schiaffo che ti dà il Vangelo, l’incontro con Gesù Cristo vivo e da lì vengono le conseguenze tutte, da lì il coraggio apostolico, da lì l’andare nelle periferie, anche nelle periferie morali della gente per aiutarla”. E afferma: “Se non c’è un incontro con Gesù Cristo, ci sarà un eticismo travestito da cristianesimo”.
Si conclude il viaggio di Papa Francesco nel Regno del Bahrein. Il Pontefice è arrivato presso la Sakhir Air Base di Awali. Un aereo B787/ Gulf Air lo porterà a Roma, in Vaticano, dopo aver sorvolato sei paesi.
E' l'ultimo giorno del Papa nel Bahrein. Francesco incontra i vescovi, i sacerdoti, i consacrati, i seminaristi e gli operatori pastorali presso la Chiesa del Sacro Cuore a Manama.
Papa Francesco si trasferisce presso la Scuola del Sacro Cuore per l'incontro con i giovani. Un incontro emozionante caratterizzato da testimonianze, balli, canti e dal discorso del Pontefice ricco di spunti e riflessioni.
“Il potere di Cristo è l’amore. E anche a noi Egli conferisce lo stesso potere, il potere di amare, di amare nel suo nome, di amare come ha amato Lui. In modo incondizionato. Amare sempre e amare tutti”. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia pronunciata stamane nel corso della Messa al Bahrain National Stadium.
La pace di Dio “scenda su ciascuno di voi che intendete promuovere la riconciliazione per evitare divisioni e conflitti nelle comunità musulmane; che vedete nell’estremismo un pericolo che corrode la vera religione; che vi impegnate a dissipare interpretazioni errate che attraverso la violenza fraintendono, strumentalizzano e danneggiano un credo religioso”. E’ questo il saluto iniziale del Papa incontrando in Bahrein i membri del Muslims Council of Elders.
Occidente e Oriente “sembrano due mari in tempesta”, ma le loro liti devono ora essere “ricomposte per il bene di tutti”, perché in un mondo globalizzato o si naviga insieme o divisi si affonda. Concludendo il Bahrain Forum for Dialogue, Papa Francesco lancia l’appello per una umanità riconciliata, che sappia mettere alle spalle le guerre i conflitti. E mette in luce tre urgenze educative.
Che la liberà religiosa sia piena, e non si limiti alla libertà di culto; che i diritti umani siano pienamente rispettati; che i cittadini siano tutti uguali. Sono le tre raccomandazioni di Papa Francesco alle autorità del Bahrein, contenute in un discorso denso, che parte, come sempre, dalla geografia, dai simboli e in particolare da quello che in Bahrein è chiamato “albero della vita”, ovvero un albero che da 400 sta lì, in mezzo al deserto, a testimoniare un territorio che sa anche essere fertile.
Per la prima volta, Papa Francesco non ha fatto il giro dell’aereo per salutare i giornalisti durante il volo di andata per il Bahrein. Il Papa è comunque stato positivo riguardo il viaggio, “un viaggio interessante, che ci permetterà di dare tante belle notizie”.
L'aereo con a bordo Papa Francesco è decollato da Roma alla volta del Bahrein, meta del suo 39/mo viaggio apostolico internazionale.
E' il Bahrein la meta del 39/mo viaggio apostolico internazionale di Papa Francesco.
Vicino la capitale del Bahrein Manama, nel mezzo del deserto, c’è una acacia vecchia 400 anni, che trae linfa nel deserto che però è lambito da due mari e che viene chiamato “L’albero della vita”. È il segno di una terra, quella del Bahrein, che si trova nel Golfo, ma che riesce anche ad essere fertile. Composto da 33 isole, divisa in due mari, il Bahrein è una terra di deserto ed acqua. Papa Francesco sarà lì dal 3 al 6 novembre, primo Papa a toccare questa terra dove di recente è stata costruita la cattedrale di Nostra Signora di Arabia.
Da sempre, il Bahrein mostra un volto tollerante nei confronti delle altre fedi, cercando di differenziarsi dalle altre nazioni del Golfo laddove la libertà religiosa sembra essere più a rischio. Così, di fronte agli sforzi del mondo sunnita di caratterizzarsi sul tema della fraternità, il Bahrein ha da tempo avviato un lavoro per la coesistenza pacifica delle fedi, passato un po’ sottotraccia, ma che vuole mostrare una attitudine precisa del reame bahreinita.
Ora è ufficiale: Papa Francesco sarà in Bahrein dal 3 al 6 novembre. Quattro giorni, per un viaggio che lo vedrà andare dalla capitale Manama per "Bahrain Forum for Dialogue: East and West for Human Coexistence", fino ad Awali, alla cattedrale di Nostra Signora di Arabia, che era il sogno del vescovo Camillo Ballin e che è stata consacrata il 10 dicembre 2021.
La cattedrale di Nostra Signora di Arabia è stata inaugurata il 10 dicembre 2021. Era il sogno di un vescovo visionario, Camillo Ballin, deceduto il 12 aprile 2020 dopo aver trascorso circa 50 anni nei Paesi arabi, e dopo aver dato il via alla ambiziosa costruzione di un edificio di culto per 2300 persone a 20 chilometri dalla capitale del Bahrein Manama, con il permesso del re, su un terreno donato dal re.