Come è noto Papa Francesco partirà domani alla volta dell'Africa per il viaggio apostolico in Mozambico, Madagascar e Mauritius. Sarà il quarto viaggio del pontificato dedicato all'Africa.
"L’immagine che abbiamo dell’Africa, che normalmente si diffonde, è quella di un continente pieno di problemi: conflitti, epidemie… Credo che l’Africa sia prima di tutto una terra ricca di umanità, una terra ricca di valori, una terra ricca di fede e mi pare che il Papa vada proprio con questi sentimenti". Il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin commenta, tramite un'intervista a Vatican News, l'imminente viaggio di Papa Francesco in Madagascar, Mozambico e Maurizio.
Ancora un viaggio per Papa Francesco in questo 2019. Dopo Panama, gli Emirati Arabi ed ora imminenti il Marocco, la Bulgaria, la Macedonia e la Romania, il Papa toccherà le terra del Mozambico, Madagascar e Maurizio dal 4 al 10 settembre 2019, visitando le città di Maputo in Mozambico, Antananarivo in Madagascar e Port Louis in Maurizio.
Una nuova iniziativa benefica che unisce l’arte, la cultura, la misericordia e la solidarietà. Grandi nomi come quello dell’artista bulgaro Christo Vladimirov Javacheff e la maestosa bellezza dei Musei Vaticani. E poi la volontà di Papa Francesco e la solidarietà verso un paese povero come quello di Bangui, nel centro d’Africa. Si tratta di “Christo’s Box, between art and mercy, a gift for Bangui”, l’evento promosso dalla Segreteria per la Comunicazione dello Stato Vaticano, dai Musei Vaticani con il Centro Televisivo Vaticano e l’Officina della Comunicazione.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto pervenire un messaggio al Papa al suo ritorno dal viaggio apostolico in Kenia, Uganda e Repubblica Centraficana.
La lotta alla corruzione, cominciata con Benedetto XVI. L’ammonimento ai giornalisti, perché agiscano con professionalità. E poi, i prossimi viaggi, un bilancio di quest’ultimo, l’attacco all’idolatria del denaro, le possibilità del dialogo interreligioso. Nella consueta intervista a tutto campo sul volo papale, Papa Francesco non si sottrae a nessuna domanda. Nemmeno quelle, scomodissime, sul secondo Vatileaks.
E’ terminato il viaggio apostolico di Papa Francesco in Africa. Il Pontefice si è congedato dalla Repubblica Centraficana ed è ripartito alla volta di Roma. Il volo papale è atteso all’aeroporto romano di Ciampino alle 18.45.
L’ultimo appuntamento pubblico di Papa Francesco in Africa coincide con la celebrazione della Messa nello stadio Barthélémy Boganda di Bangui davanti a circa 30mila fedeli. Al termine del rito il Pontefice si recherà in aeroporto per rientrare a Roma.
“La mia visita pastorale nella Repubblica Centrafricana non sarebbe completa se non comprendesse anche questo incontro con la comunità musulmana. Tra cristiani e musulmani siamo fratelli. Dobbiamo dunque considerarci come tali, comportarci come tali”. Lo ha detto questa mattina Papa Francesco, visitando la Moschea centrale di Bangui.
Dopo aver aperto la Porta Santa della Cattedrale di Bangui e celebrato la Messa, Papa Francesco ha incontrato sul Sagrato i giovani della Repubblica Centrafricana.
Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della Cattedrale di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, dando così inizio in anticipo all’Anno Santo della Misericordia. La Porta Santa della Basilica di San Pietro sarà aperta dal Pontefice come previsto il prossimo 8 dicembre.
I leader evangelici, insieme con le autorità cattoliche e musulmane, hanno costituito la "Piattaforma interreligiosa" che ha portato avanti il processo di pacificazione nazionale. Come una “locomotiva per la coesione sociale, perché se il presidente della Alliance des Evangeliques en Centrafrique l’arcivescovo e l’imam non si fossero messi insieme ci sarebbe stata un conflitto tra le comunità. Ma la loro coesione, la loro unità è stata veramente un elemento importante, un elemento unificatore”
Il Papa che dice di essere in Centrafrica come “apostolo di speranza” è accolto in maniera semplice al campo profughi “Giovanni XXIII” di Bangui, una delle dozzine di campi che accolgono i rifugiati nel territorio della capitale.Visita breve di Papa Francesco al campo profughi Giovanni XXIII, dove viene accolto con canti e balli. Il Papa ha preso il microfono, e in italiano (tradotto in lingua locale) ha chiesto a tutti di impegnarsi per la pace, perché “la pace senza amore, senza amicizia, senza tolleranza, senza perdono non è possibile”
Non arrivano immagini dall’aeroporto di Bangui per l’arrivo del Papa. In Centrafrica non c’è nemmeno l’elettricità, e le telecamere arrivano dal Sud Africa grazie all’ Eurovisione. Ma alle 10.15 Francesco è atterrato. Ai piedi della scalinata del velivolo il Papa è accolto dal Capo di Stato della transizione, Catherine Samba-Panza, insieme con una bambina che offre al Papa dei fiori.
Pioggia battente per il congedo del Papa dall' Uganda. Si conclude la tappa ugandese del XI Pellegrinaggio apostolico internazionale di Papa Francesco. La partenza verso Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, è avventa alle
Dopo aver incontrato i giovani a Kololo, Papa Francesco ha raggiunto la Casa della Carità, fondata dal Cardinale Nsubuga, a Nalukolongo.
Papa Francesco ha incontrato i giovani ugandesi presso il Kololo Airstrip di Kampala. Dopo aver ascoltato le testimonianze di due giovani sui temi dell’Hiv e del rapimento dei bambini soldato il Pontefice ha lasciato da parte il testo preparato per rivolgere alle migliaia di ragazzi un discorso a braccio.
Due santuari uno non lontano dall’altro, solo tre chilometri tra il Nakiyanja-Namugongo Anglican Shrine che sorge sul luogo della morte dei Martiri ugandesi (1884-1887), cattolici e anglicani. Le loro reliquie sono conservate nella Cappella del Santuario, e Namugongo il santuario cattolico che ricorda gli stessi martiri. Due luoghi che non riescono a riunire le due comunità. Già Paolo VI nel suo viaggio li visitò insieme e così anche Giovanni Paolo II
Nel luogo del martirio di Andrea Kaggwa e compagni, Papa Francesco incontra i catechisti ugandesi, li affida ai vescovi per la formazione pastorale spirituale e dottrinale, li mette sotto la protezione dei martiri dell’Uganda. E spiega loro: “Il vostro è un lavoro Santo”.
Papa Francesco arriva in Uganda con nel cuore i martiri ugandesi, con l’ansia di incontrare i giovani e con la volontà di mettere l’accento su un mondo più solidale. Sono questi i temi che affronta nell’incontro con il Corpo Diplomatico, il primo appuntamento dopo l’arrivo in terra ugandese. Si è incontrato già, privatamente, con il presidente dell’Uganda Yoweri Museveni, cui ha donato un prospetto della Basilica di San Pietro. Ora è il momento del primo incontro pubblico.