“Tre tentazioni del cristiano che cercano di rovinare la verità alla quale siamo stati chiamati. Tre tentazioni che cercano di degradare e di degradarci”. Papa Francesco celebra la messa della prima domenica di Quaresima in Messico in una grande spianata davanti al Centrp di studi superiore di Ecatepec, un grosso sobborgo di Città del Messico.
Non sono forse tua Madre? Non sono forse qui? Le parole di Maria a Juan Diego sono la guida per il Papa nella omelia della messa attesissima da tutti i messicani. Quella nel santuario della Morenita, la Madonna di Guadalupe, la patrona delle Americhe.
“La Vergine Morenita ci insegna che l’unica forza capace di conquistare il cuore degli uomini è la tenerezza di Dio. Ciò che incanta e attrae, ciò che piega e vince, ciò che apre e scioglie dalle catene non è la forza degli strumenti o la durezza della legge, bensì la debolezza onnipotente dell’amore divino, che è la forza irresistibile della sua dolcezza e la promessa irreversibile della sua misericordia”. Così Papa Francesco nel suo lungo ed articolato discorso rivolto ai vescovi messicani riuniti nella Basilica di Nostra Signora di Guadalupe.
Offrire a tutti l’opportunità di essere protagonisti del proprio destino. Papa Francesco si rivolge alla Società Civile e al Corpo Diplomatico accreditato in Messico, nel primo discorso di questo viaggio in Terra Messicana. E chiede non solo leggi, ma anche formazione, affinché i giovani, “la principale ricchezza del Messico”, possano avere opportunità e contribuire al bene comune.
Quando si parla di Chiesa Ortodossa è bene fare una doverosa precisazione: si parla di un insieme di Chiese nazionali autonome con a capo un Patriarca. Per questo sono dette autocefale, ovvero ogni chiesa ha un proprio singolo capo. L’insieme delle Chiese Ortodosse riconosce un primato d’onore al Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, una sorta di primus inter pares.
Inizia presto la mattina di Papa Francesco in Messico. Alle 8.45, quando in Italia saranno le 15.45, il Papa si trasferisce al Palazzo Nazionale in macchina panoramica. 14 chilometri tra la folla e poi la grande cerimonia di benvenuto con il presidente degli Stati Uniti del Messico e la visita di cortesia con il presidente, e l’incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico. 1.200 persone per ascoltare i due discorsi di tono ovviamente politico. Subito dopo il Papa si trasferisce alla cattedrale, a poco più di 800 metri.
"È' stata una conversazione di fratelli. Punti chiari che preoccupano entrambi. E abbiamo parlato con totale franchezza. Io mi sono sentito davanti a un fratello e anche lui mi ha detto lo stesso. Due vescovi che parlano sulle situazioni delle loro chiese". Lo ha confidato Papa Francesco ai giornalisti ammessi sul volo papale nel viaggio tra Cuba e il Messico, al termine dello storico incontro con il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill.
Famiglia e vita al centro della dichiarazione congiunta di Papa Francesco e il Patriarca Ortodosso Kirill. I quali, oltre a parlare di cristiani perseguitati, oltre a sottolineare l’importanza della libertà religiosa, mettono un punto preciso sui temi che più toccano il mondo occidentale. Ovvero che la famiglia è quella che si crea da un unione tra un uomo e la donna, protesa alla vita. E che la vita umana è sempre più minacciata dalla pratica dell’aborto, dell’eutanasia e della procreazione medicalmente assistita.
L’aereo di Papa Francesco atterra con qualche minuto di anticipo all’ aeroporto di Cuba. Sono le due del pomeriggio nell’ isola caraibica che ormai rimarrà famosa anche per questo incontro tra il Papa e Kirill, il patriarca che non inviterà Francesco a Mosca, ma che ci tiene moltissimo a parlare con lui della difesa dei cristiani perseguitati.
Il Patriarca Kirill è già arrivato all’Habana, e sarà in Sudamerica fino al 22 febbraio. Papa Francesco sta per atterrare, e sarà solo un passaggio veloce in aeroporto. La dichiarazione congiunta tra i due è pronta, ed è stata limata fino alla tarda notte di ieri, ha detto il metropolita Hilarion, che nella Chiesa Ortodossa di Mosca è a capo del Dipartimento delle Relazioni Estere. Ma cosa aspettarsi da questo incontro? Quale è realmente la posta in gioco?
"Qui a Mosca vi è stata una risposta estremamente positiva all’annuncio dell’incontro, anche da parte dei media locali. SuPervyj kanal, la principale emittente televisiva del paese, vengono trasmesse costantemente immagini di Papa Francesco". Così Petr Humeniuk, responsabile internazionale di Aiuto alla Chiesa che Soffre per i progetti nella Federazione russa, commenta la reazione nel paese al prossimo incontro tra Papa Francesco e il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill.
"Qui a Mosca vi è stata una risposta estremamente positiva all’annuncio dell’incontro, anche da parte dei media locali. SuPervyj kanal, la principale emittente televisiva del paese, vengono trasmesse costantemente immagini di Papa Francesco". Così Petr Humeniuk, responsabile internazionale di Aiuto alla Chiesa che Soffre per i progetti nella Federazione russa, commenta la reazione nel paese al prossimo incontro tra Papa Francesco e il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill.
Il Patriarca Cirillo di Mosca ha definito il suo viaggio a Cuba “lungo e difficile”. É partito ieri 11 febbraio alla volta dell’isola con un centinaio di persone al seguito tra cui 30 giornalisti e 20 coristi. Undici giorni di viaggio e soprattutto per i media occidentali, l’incontro con il Papa si Roma. Anche il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, è arrivato a Cuba ieri accompagnato dal domenicano Hyacinthe Destivelle, officiale del dicastero. “Sicuramente - ha detto in una intervista alla Radio Vaticana - si parlerà delle questioni che riguardano i due capi delle Chiese, da un punto di vista personale ed ecclesiale”.
Papa Francesco ha lasciato Roma alla volta del Messico, meta del suo dodicesimo viaggio apostolico internazionale. Ma, prima di sbarcare nel Paese centroamericano, l’incontro storico a Cuba con il Patriarca Ortodosso di Mosca e di tutte le Russie, Kirill.
Il Papa si è recato questa mattina nella Basilica di San Giovanni in Laterano per partecipare all’incontro con il clero romano di inizio Quaresima. Francesco ha poi confessato alcuni sacerdoti.
Vengo in Messico “come missionario di misericordia e di pace”. Così Papa Francesco nel videomessaggio diffuso in occasione del suo imminente viaggio apostolico nel Paese centroamericano.
Quello da cui Papa Francesco celebrerà Messa a Ciudad Juarez, nell’ultima tappa del suo viaggio in Messico, sarà un altare montato in modo che si possa vedere sul lato americano e sul lato messicano. Dal Messico, Papa Francesco guarderà al di là della rete, che divide una comunità, due diocesi e rappresenta confine tra i disperati e la speranza. Sarà così che il Papa concluderà il suo viaggio in Messico, che avrà luogo dal 12 al 18 febbraio.
Va in cerca della fede dei semplici nel suo viaggio in Messico, Papa Francesco. Una fede che deve essere pubblica, uscire nelle strade, altrimenti non serve. Lo dice, il Papa, ai ragazzi messicani in una intervista video realizzata nella Domus Sanctae Marthae lo scorso 22 gennaio, e gestita dall’agenzia messicana “Notimex”. Come fece già alla vigilia del suo viaggio negli USA con una intervista video alla ABC, Papa Francesco parla con i giovani. Quattro domande, e un po’ di dialogo con i ragazzi. Il Papa parla del perché del suo viaggio in Messico, del suo rapporto con la Vergine di Guadalupe, di come superare la violenza, delle sue speranze per il Messico.
“Gli indigeni: certamente questo è un problema di giustizia sociale perché sono loro i primi signori di questa terra e molte volte vengono trattati come minoranze degradate. Qui certamente la giustizia sociale domanda che siano trattati con gli stessi diritti, diritti economici, diritti sociali, diritti culturali, che possano studiare, che possano arrivare ad avere posti di rilievo nella società. Altra cosa è fare di questo un programma di lotta sociale; è una lotta etica.”
Iniziano i preparativi per il viaggio in Messico di Papa Francesco. Alberto Gasbarri, Responsabile vaticano per i viaggi papali si è incontrato presso la nunziatura in Messico con le autorità ecclesiastiche e civili. La riunione è stata presieduta dal Presidente della Conferenza Episcopale Messicana (CEM), Cardinale José Francisco Robles Ortega, con lui il Nunzio Apostolico in Messico, l'Arcivescovo Christophe Pierre e il Sottosegretario degli Affari Esteri, l'ambasciatore Carlos de Icaza.