Pianta un albero nel centro della sede delle Nazioni Unite di Nairobi, e di fronte ai delegati dell’ufficio chiede un impegno comune sul cambiamento climatico, in vista della conferenza di Parigi. Papa Francesco all’UNON – l’ufficio ONU stabilito a Nairobi, in Kenya – indica la strada che conduce verso la conferenza sul clima di Parigi. Ma non solo: chiede un equo commercio, uno sviluppo interdipendente che tenga conto anche dei poveri, e tocca anche lo spinoso problema dei brevetti sanitari, un tema sul quale da sempre la Chiesa è in prima linea.
C’è uno dei quattro uffici principali delle Nazioni Unite, e di certo un tessuto sociale meno difficile di quello di molti altri Paesi africani. Ma il Kenya che si appresta a visitare Papa Francesco è anche quello terrorizzato dall’idea che le violenze di otto anni fa possano ripetersi. Un terrore rinato quando nuovi scontri sono avvenuti lo scorso 6 novembre. Ordinaria amministrazione, in un territorio che in generale fatica a trovare la sua stabilità. Ma che, perlomeno, ha un regime parlamentare che lo rende uno degli Stati più democratici dell’Asia.