Reso noto il programma del viaggio. Dal 26 al 29 settembre Papa Francesco visiterà il Lussemburgo e il Belgio
Papa Francesco sarà a Malta il 2 e 3 aprile. Lo comunica la Sala Stampa della Santa Sede, specificando che Papa Francesco “visiterà le città de La Valletta, Rabat, Floriana e l’isola di Gozo”. Una visita di Papa Francesco a Malta era prevista nelle Pentecoste del 2020, ed era poi stata annullata a causa della pandemia.
Dall’altare nella piazza dove celebrò il Cardinale Pacelli al santuario mariano che fu visitato anche da San Giovanni Paolo II. In quattro giorni, Papa Francesco passa in Ungheria per concludere il Congresso Eucaristico Internazionale, e poi si sposta in Slovacchia, dove non solo andrà a visitare la piccola statua (circa 19 centimetri) della Madonna dei Sette Dolori, ma passerà da Kosice per incontrare i giovani nello stadio dove Giovanni Paolo II beatificò tre martiri, e poi andrà nella Presov dei martiri greco cattolici, dove celebrerà una Divina Liturgia in un momento ecumenico di forte intensità.
Tutto dipenderà dalla pandemia. Dopo un anno senza viaggi internazionali, Papa Francesco si prepara a ripartire, sperando che le restrizioni e le condizioni lo consentano. Un primo annuncio ufficiale già c’è: il Papa sarà in Iraq dal 5 all’8 marzo 2021. E ci sono anche due dichiarazioni di intenti: il Papa vuole andare in Libano appena possibile (lo ha detto ai libanesi, nella lettera di auguri di Natale a loro indirizzata quest’anno) e non ha messo da parte il sogno di un viaggio ecumenico in Sud Sudan, come ha scritto ai leader del Paese in una lettera firmata insieme al Primate anglicano Justin Welby e al Moderatore della Chiesa di Scozia Martin Fair.
Dopo l’istituzione della Commissione Vaticana anti-Covid 19, si è rianimato il dialogo tra Santa Sede e Unione Europea con una serie di incontri con alcuni commissari europei.
C’è persino la possibilità che non ci sia nemmeno un viaggio internazionale di Papa Francesco durante quest’anno. L’unico annunciato è quello a Malta per Pentecoste, ma appare essere troppo vicino nel tempo perché possa essere confermato. Mentre nessun altro viaggio era annunciato ufficialmente, e anche i preparativi si sono fermati.
La prima, storica, visita di un Papa in una sinagoga? Nacque a tavola, mentre si parlava di un viaggio internazionale, quello che avrebbe portato Giovanni Paolo II nel 1987 negli Stati Uniti. Lo racconta Gianfranco Svidercoschi, vaticanista di lungo corso, già vicedirettore dell’Osservatore Romano e biografo di San Giovanni Paolo II. Un aneddoto che racconta – spiega – come “organizzare i viaggi papali presenta mille sfaccettature, mille problematiche”. E dunque “colui che sarà chiamato a succedere ad Alberto Gasbarri, storico organizzatore dei viaggi papali, dovrà districarsi tra tutti questi problemi”.
È un viaggio da leggere in controluce, da guardare attraverso l’omelia che Giovanni Paolo II fece l’8 ottobre 1994 a Castel Gandolfo, nel giorno in cui sarebbe dovuto andare a Sarajevo sotto le bombe della guerra, e poi attraverso l’omelia che effettivamente pronunciò nello stadio Kosevo nel 1997. Lì andrà Papa Francesco il prossimo 6 giugno, a celebrare Messa in una giornata intensissima, ricca di incontri e di prospettive, come ha raccontato padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, in un briefing con i giornalisti il 28 maggio 2015.