In uno tra gli scenari più suggestivi ed unici che solo Roma può offrire, Papa Francesco ha presieduto la Via Crucis del Venerdì Santo, la quarta del suo Pontificato.
La Croce è “simbolo dell’amore divino e dell’ingiustizia umana, strumento di morte e via di risurrezione, segno dell’obbedienza ed emblema del tradimento, patibolo della persecuzione e vessillo della vittoria”. Lo ha detto il Papa recitando la preghiera conclusiva della Via Crucis del Venerdì Santo presieduta al Colosseo.
Quattordici stazioni, quattordici meditazioni. Ogni momento della Via Crucis che questa sera - come ogni anno - sarà presieduta dal Papa al Colosseo sarà scandito dai riferimenti al presente contenuti nelle riflessioni affidate al Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia - Città della Pieve.
I giovani della Diocesi di Roma celebrano domani alle 20 la Via Crucis . L’appuntamento è alle 20.00 davanti alla chiesa di Santa Maria di Loreto al Foro Traiano. L’ultima tappa sarà nella basilica di San Giovanni in Laterano, dove i partecipanti, passando attraverso la Porta Santa, troveranno ad attenderli il cardinale vicario Agostino Vallini che concluderà la celebrazione.
Papa Francesco ha incaricato il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, della stesura della tradizionale Via Crucis del prossimo Venerdì Santo al Colosseo. La celebrazione si svolgerà il prossimo 25 marzo.
“In Te vediamo ancora oggi i nostri fratelli perseguitati, decapitati e crocifissi per la loro fede in Te sotto i nostri occhi o spesso con il nostro silenzio complice”. Così Papa Francesco nel breve discorso con cui ha concluso il rito della Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo.
Sono di Monsignor Renato Corti, Vescovo emerito di Novara, le meditazioni della Via Crucis che Papa Francesco presiederà venerdì sera al Colosseo.