C’è stata la prima alluvione, che è stata terribile. Ma poi, dopo appena sei giorni c’è stata anche la seconda alluvione, che ha travolto di nuovo il poco che si era salvato, lasciando le persone nello scoramento. Il racconto del vescovo di Faenza – Modigliana Mario Toso è quello di una terra messa in ginocchio da due esondazioni del fiume che hanno allagato interi quartieri, impraticabili. Il vescovo Toso, però, racconta anche dell’eroismo dei sacerdoti della sua diocesi, della Caritas che continua a distribuire pasti a chi resta senza casa, e punta il dito su una mala gestione a causa della quale i letti dei fiumi non sono stati ripuliti, così da creare il disastro. C’è una lezione da trarre, ma c’è prima di tutto da ricostruire.
“Se vuoi la pace, prepara istituzioni di pace”. È già nel titolo il senso dell’ultimo lavoro del vescovo Mario Toso di Faenza-Modigliana, già segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ed esperto della dottrina sociale della Chiesa. La guerra in Ucraina, infatti, ha suscitato nuovi interrogativi, tra cui spicca quello di trovare un modo cristiano di approcciare non solo la guerra, ma soprattutto, la costruzione di una pace che sia duratura e giusta. Con una nota: che la legittima difesa non porta escalation nel conflitto, semmai contiene, e dunque non solo questa legittima difesa è necessaria, ma è anche parte di quella che sarà la costruzione di pace.
In una società digitale e multiculturale, ha ancora senso parlare di umanesimo a ispirazione cristiana? È la domanda di fondo dell’ultimo volume del vescovo Mario Toso di Faenza _ Modigliana, La Dimensione Sociale della Fede. Sintesi aggiornata della Dottrina Sociale della Chiesa (Edizioni LAS).
Una Messa di suffragio, ma anche una pubblicazione, un ricordo che è parte di un progetto più ampio: la Diocesi di Faenza – Modigliana ha ricordato lo scorso 29 agosto l’anniversario della morte di uno dei figli più illustri di quella terra, il Cardinale Achille Silvestrini, ma lo ha fatto con lo spirito di guardare al futuro, piuttosto che di ricordare il passato.
La famiglia alla base dell’ecologia. Sembra una teoria rivoluzionaria, ma è ben salda nella dottrina sociale della Chiesa e nelle encicliche dei Papi, fino alla Laudato Si di Papa Francesco. E lo mette in luce il vescovo Mario Toso, di Faenza-Modigliana, in un volume su “Ecologia Integrale dopo il coronavirus” (Società Cooperativa Sociale Frate Iacopa).
“Sperare la pace” è il tema della Scuola di Pace che si tiene dal 3 al 5 gennaio a Faenza. Organizzata dalla diocesi di Faenza-Modigliana, la Fraternità Francescana e la Cooperativa Sociale Frate Jacopa, la scuola ha come obiettivo quello di analizzare e concretizzare il tema del messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2020, “La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica”.
Il messaggio della Giornata Mondiale della Pace 2017 è dedicato alla “Non Violenza: stile di una nuova politica per la pace”. E di questo messaggio fa un ampio commento il vescovo Mario Toso di Faenza-Modigliana, già segretario del Pontifico Consiglio Giustizia e Pace, in un agile volume uscito per i tipi della Società Cooperativa Sociale Frate Jacopa. Un commento che ha il pregio, prima di tutto, di elencare quali sono le attitudini violente di oggi, facendo una disamina che va ben oltre quello che ci si potrebbe aspettare.
Una consulta di giovani per il Sinodo. Lo ha stabilito il vescovo Mario Toso di Faenza-Modigliana, che ha tenuto la prima riunione con i giovani della consulta lo scorso 12 febbraio. L’obiettivo? Diventare “comunicatori della fede”.
Si parla di “crisi della democrazia”, di “democrazia a bassa e alta intensità”, di nuove oligarchie. Eppure, la risposta alla crisi democratica di oggi si potrebbe trovare nella Dottrina Sociale della Chiesa. Ed è quello che si può comprendere da un libro di recente pubblicazione “Per una nuova democrazia,” scritto dal vescovo Mario Toso di Faenza-Modigliana.
Tre giorni di incontro, aperti dalle riflessioni del vescovo Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, e conclusi da una Messa celebrate dal Cardinal Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia. Economisti, politici, teologi, esperti di disarmo e diritto internazionale si alternano tra gli oratori, con un obiettivo preciso: parlare degli spazi di libertà, di partecipazione, di mondo giovanile.