Una peregrinatio della statua della Madonna di Fatima, cui è consacrato l’anno pastorale, per tutte e 35 le parrocchie della nazione: la piccola Chiesa cattolica in Georgia ha consacrato quest’anno pastorale alla Madonna di Fatima, in un momento difficile in cui le restrizioni del coronavirus hanno impedito le celebrazioni, e in una situazione a volte discriminatoria, dato che l’ortodossia è considerata religione nazionale.
Raccontano che il vescovo vada personalmente lì, la domenica, dopo aver terminato le funzioni domenicali, per lavorare personalmente la terra. Ma da quel piccolo terreno comprato a Zerovani sta diventando qualcosa di più grande. Ed ha una storia che è tutta inclusa nel particolare dono che i padri camilliani hanno fatto a Papa Francesco al termine dell’incontro con le opere di carità della Georgia proprio nel Centro Camilliano.
C’è ancora l’emozione per la presenza del Papa tra la piccola comunità georgiana, nel volto del vescovo di Tbilisi Giuseppe Pasotto. Padre stimmatino di Verona, in Georgia ormai dal 1993, amministratore apostolico del Caucaso del 1996 e vescovo dal 2000. È lui, insieme ai sacerdoti e ai tanti missionari, che più di tutti sente il polso di questa piccola, ma viva, Chiesa locale. Una Chiesa che vive rapporti complicati con il mondo ortodosso, che chiede ai cattolici di ribattezzarsi in caso di matrimonio misto. Una Chiesa che deve supportare i tanti poveri di un Paese che va verso la modernità, ma che ancora non ha una classe media. Una Chiesa che punta ad essere “una Chiesa di consolazione”, dice il vescovo in una intervista ad ACI Stampa in cui fa un bilancio del viaggio.